Giovedì, 06 Maggio 2021 - 17:06 Comunicato 1080

Annunciata l'apertura per il prossimo 26 giugno
Parco Archeo Natura: a Fiavé gli assessori Tonina e Bisesti per fare il punto sull’inaugurazione

Una collaborazione tra i numerosi soggetti e le strutture provinciali, che nel corso del tempo hanno unito capacità e sforzi per la valorizzazione e la restituzione al pubblico dell'area naturale e del sito palafitticolo di Fiavé, lo straordinario patrimonio collettivo che si configurerà a breve in un vero e proprio polo archeologico costituito dal Museo delle Palafitte, la Riserva Naturale e il Parco Archeo Natura di prossima apertura: si tratta di una tappa importante per il comparto culturale del Trentino che andrà ad integrare ed arricchire l’attrattiva del territorio, fungendo anche da volano per la sua valorizzazione, con il coinvolgimento delle comunità locali.
Per questi importanti motivi e per fare il punto della situazione in vista dell'inaugurazione del Parco prevista per il 26 giugno, si sono recati oggi sul sito di Fiavé il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento e assessore all’ambiente Mario Tonina, l’assessore alla cultura Mirko Bisesti e il dirigente generale del Dipartimento istruzione e cultura Roberto Ceccato, ai quali il soprintendente per i beni culturali della Provincia Franco Marzatico ha presentato ‘dal vivo’ l'intero progetto. Presenti anche la sindaca di Fiavé Nicoletta Aloisi e numerosi rappresentanti dell’amministrazione comunale.
Il vicepresidente Tonina ha annunciato la sottoscrizione di un protocollo operativo per l'apertura e la gestione del Parco tra Provincia autonoma di Trento, Comune di Fiavè, Trentino Marketing S.p.A., Azienda per il Turismo Terme di Comano - Dolomiti di Brenta (che a breve confluirà nel nuovo ambito Garda-Dolomiti) e Cassa del Trentino S.p.A.: “Il Protocollo declina impegni e ruoli dei soggetti coinvolti affinché ciascuno apporti contributi coerenti con la propria mission, strettamente funzionali al positivo avvio della gestione di Parco e Museo insieme ed è rivolto a instaurare tra le parti una stretta collaborazione, esplicitando le attività in capo a ciascun soggetto, per il migliore coordinamento ed efficacia della gestione stessa. L'obiettivo è massimizzare le potenzialità in termini di attrattività e ricadute per il territorio, anche in previsione di un coinvolgimento di terzi, secondo schemi di partenariato pubblico-privato”, ha detto Tonina, spiegando anche che il protocollo prevede lo schema di una nuova Convenzione tra la Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento e il Comune di Fiavé, che tiene conto della proprietà distinta dell'area del Parco e del Museo, rispettivamente provinciale e comunale.
L’assessore Bisesti ha invece sottolineato che l'ambientazione prevista intende trasformare la visita in “un’esperienza coinvolgente e immersiva, per offrire un affascinante viaggio nel tempo che ci guiderà a sperimentare la vita dei nostri antenati dell’età del Bronzo". "Il percorso sarà corredato da pannelli informativi e installazioni che illustrano la vita ai tempi delle palafitte, un centro visitatori con filmati e apparati multimediali, aree di sosta e spazi dedicati alle famiglie e ai visitatori più piccoli”, ha detto ancora Bisesti annunciando la data dell’inaugurazione.

Ideato e realizzato dalla Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, il Parco Archeo Natura è appunto in fase di completamento. La Soprintendenza ha avviato il cantiere di realizzazione del Parco archeologico in Località Doss-Torbiera, nel Comune di Fiavé in un'area di proprietà della Provincia autonoma di Trento, integrando il Museo con uno dei più importanti siti palafitticoli dell’età del Bronzo in Europa, come spazio culturale open air. Il sito naturale e archeologico è tutelato quale Riserva naturale provinciale e Zona Speciale di Conservazione della Rete Natura 2000, sul quale insistono direttamente due riconoscimenti UNESCO (Patrimonio mondiale Palafitte preistoriche dell'arco alpino, Biosfera MaB Alpi Ledrensi e Judicaria), mentre le Dolomiti di Brenta, un altro bene riconosciuto come Patrimonio Mondiale, fanno da sfondo a distanza di pochi chilometri. Le finalità cui tende il Parco sono ampie: le strutturano criteri di sostenibilità, inclusione e partecipazione, con la prospettiva di generare opportunità di lavoro, con particolare riguardo alle nuove generazioni.
Esteso su una superficie di 12.000 metri quadrati, nello scenario suggestivo della riserva naturale, il Parco si trova nei pressi dell'area archeologica dove sono tuttora visibili i resti dei pali che sorreggevano le costruzioni preistoriche ed è il risultato di un lungo cammino iniziato con le prime ricerche archeologiche condotte da Renato Perini negli anni Sessanta e proseguite da Franco Marzatico. L'antico lago Carera, divenuto torbiera, ha conservato per millenni preziose testimonianze e reperti messi in luce dagli archeologi e ora in parte esposti nel Museo delle Palafitte.
È proprio dai dati di scavo che prendono vita le minuziose ricostruzioni del villaggio palafitticolo dell’età del Bronzo, con capanne realizzate in scala 1:1 e con installazioni che evocano la “selva di pali”, per usare la definizione dei primi archeologi che indagarono le palafitte.
Sul fronte naturalistico, invece, il contesto della Riserva tutela una delle più vaste torbiere del Trentino – elemento di forte connessione tra aspetto naturalistico ed aspetto storico-economico – caratterizzata da vegetazione e fauna di grande interesse conservativo, con alcune specie rare e grande varietà di ambienti, con una conseguente preziosa biodiversità. La conservazione e tutela dell'area protetta sono competenza del Servizio sviluppo sostenibile e aree protette della Provincia che, per la sua gestione e valorizzazione, si avvale della collaborazione del “Parco Fluviale della Sarca”, la rete di riserve il cui soggetto capofila è il Consorzio dei Comuni BIM del Sarca. La disciplina provinciale di settore ha individuato nello strumento della rete di riserve la modalità organizzativa per gestire e valorizzare le aree protette non ricomprese nei parchi naturali provinciali, con un approccio dal basso e partecipato.  
Il Servizio sviluppo sostenibile e aree protette, quindi,  oltre a realizzare gli interventi di conservazione attiva nella Riserva,  ha garantito alla Soprintendenza la necessaria collaborazione in fase progettuale ed esecutiva, soprattutto in relazione all'opportunità di integrare la comunicazione rivolta ai visitatori del Parco; comunicazione che presenterà entrambe le valenze, archeologica e naturalistica. Si è reso inoltre disponibile a collaborare attraverso l'individuazione di contributi specifici nella gestione del Parco da parte dei soggetti e degli strumenti della Riserva della Biosfera e del Parco Fluviale, nonché del PNAB.

(sil.me)


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