Lunedì, 31 Agosto 2015 - 02:00 Comunicato 2120

La Giunta prosegue nel percorso di rinnovamento della pubblica amministrazione
PROVINCIA PIÙ LEGGERA: RIDOTTO IL NUMERO DELLE STRUTTURE

Calano ulteriormente le strutture della Provincia autonoma di Trento che da 105 passano a 99. Il nuovo "contenimento" è previsto dall'atto organizzativo che nell'ultima seduta la Giunta ha approvato in via preliminare con una delibera presentata dal governatore Ugo Rossi e che di fatto permette alla riforma della dirigenza di tagliare il traguardo a soli cinque mesi dall'avvio del suo iter.
L'atto rappresenta in modo unitario tutta l'organizzazione amministrativa della Pat e verrà definitivamente approvato il 7 settembre prossimo, assieme all'atto di fabbisogno della dirigenza, che programmerà temporalmente la copertura dei posti vacanti e degli incarichi in scadenza, e al nuovo albo della dirigenza che rappresenterà i dirigenti in servizio con qualifica nel sistema pubblico provinciale.-

L'atto organizzativo approvato individua le strutture di primo e secondo livello e, in alcuni casi, ridefinisce denominazioni e competenze. L'operazione tiene conto di una serie di pensionamenti che avverranno entro la fine dell'anno (dodici figure di livello dirigenziale di cui tre assegnate a enti del sistema pubblico trentino, tre preposte a incarico speciale e cinque preposte a servizio) ma soprattutto dell'esigenza di rendere più incisiva l'azione amministrativa specialmente nei settori più orientati agli obiettivi della crescita e della competitività.
A questo proposito, si è scelto di ottimizzare i rapporti con aree strategiche come l'industria, l'artigianato, il commercio e la cooperazione concentrando le funzioni in un unico servizio.
Vengono meno inoltre 9 incarichi speciali:
- Supporto all'attività per la trasparenza e la partecipazione;
- Rapporti con l'unione europea e con il consiglio provinciale;
- Valorizzazione del patrimonio culturale diffuso Trentino;
- Integrazione delle attività formative a supporto dello sviluppo;
- Progetto grandi opere civili;
- Coordinamento degli interventi in materia di handicap e di supporto al Dipartimento;
- Programmazione di protezione civile;
- Sostegno allo sviluppo economico;
- Pianificazione delle risorse idriche ed energetiche.
È istituita una nuova unità di missione strategica che si occuperà di promozione e l'internazionalizzazione del sistema territoriale. Incardinata presso la Direzione generale, avrà il compito di rafforzare il posizionamento del territorio della sua immagine nonché della sua percezione sui mercati nazionale e internazionale, curando in particolare i rapporti con istituzioni, imprese e organizzazioni internazionali.
Sono invece istituite tre unità di missione semplice: una si occuperà di grandi concessioni idroelettriche e gara gas; una seconda si occuperà di coordinamento nel settore dell'energia; una terza si occuperà infine di coordinamento delle politiche a favore delle imprese. In particolare, le prime due sono nate dall'esigenza di avere un approccio organizzativo unitario su due temi particolarmente importanti in questo periodo, quello del rinnovo di sedici concessioni di grandi derivazioni idroelettriche per un valore di 100 milioni all'anno, che non possono essere seguite dalle strutture che si occupano dell'ordinarietà. Inoltre si vuole garantire una trasversalità nell'attività dei dipartimenti che si occupano di energia e sviluppo sostenibile (territorio, agricoltura, ambiente e foreste, infrastrutture e mobilità, sviluppo economico e lavoro, conoscenza ecc.)
La riforma della legge sulla dirigenza approvata nell'aprile 2015 prescriveva tempi e tetti massimi per la riduzione delle strutture amministrative. Entro giugno 2016 ad esempio quelle di secondo livello (Servizi) dovevano essere al massimo 56; in realtà già adesso, con quasi un anno di anticipo, queste strutture diventano 53 (nel 2012 erano 61)
Analogo il discorso per gli incarichi speciali (ora chiamati "unità di missione semplice") che, con largo anticipo, rispettano il numero massimo previsto dalla normativa (n.18), scendendo da 22 a 17.
Il 7 settembre verranno portate all'attenzione della Giunta provinciale altre deliberazioni che riguardano la definizione del fabbisogno di personale con qualifica dirigenziale per il periodo 2016-2018, nonché l'istituzione dell'Albo della Dirigenza provinciale e degli enti collegati.
Con riferimento al fabbisogno di dirigenti si può dire già oggi che è pienamente rispettata la percentuale massima di incidenza sul totale del personale in servizio al 31.12.2014 che è pari al 2,4% (valore attuale 1,96%), rispetto ai livelli nazionali, Il dato che si riferisce al Trentino è di assoluto rilievo, essendo l'incidenza in altri contesti molto più alta. Ad esempio Veneto 8%; Campania 3,8%; Lombardia 7,6%; Lazio 6,5%; Bolzano 6,1%, Sicilia 11,55% (Fonte Relazione Corte dei Conti Sezione Centrale delle Autonomie, anno 2014). (mn)
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