Le due pubblicazioni sono formate da una carta geologica con profili e schemi esplicativi e da un volume di note illustrative. Sono il frutto di un lungo lavoro (2001-2012) realizzato nell'ambito del Progetto CARG, che ha visto impegnati l'Ufficio Geologia e prove materiali della Provincia Autonoma di Bolzano, il Servizio Geologico della Provincia di Trento, il Servizio Geologico Nazionale, il Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Bologna ed il Museo Tridentino di Scienze Naturali, nonché numerosi geologi esperti rilevatori. La pubblicazione dei fogli Trento e Mezzolombardo costituisce un importante aggiornamento delle conoscenze scientifiche di un settore delle Alpi che ha avuto una complessa e variegata storia geologica fino ad un recente passato.
"E' un'importante chiave di lettura - ha commentato Pacher - perché spesso, nel nostro quotidiano, pensiamo solo alla superficie, fatta di confini ed azioni contingenti, senza pensare al fatto che sotto c'è una storia di milioni di anni che chiede di essere interpretata. Per primi noi, quali amministratori, dobbiamo partire da queste caratteristiche, riconoscendo al territorio il fatto di essere un 'soggetto' e non un ostacolo da superare".
Nell'ambito del progetto, sono stati raccolti ed analizzati una notevole mole di dati geologici e geomorfologici. Questi dati sono disponibili in forma digitale georeferenziata presso i Servizi Geologici delle rispettive province. Il Progetto CARG (CARtografia Geologica), avviato nel 1988, prevede la realizzazione dei 652 fogli geologici e geotematici alla scala 1:50.000 per la copertura dell'intero territorio nazionale. Ad oggi, per la realizzazione di 255 fogli, pari a circa il 40% dell'intera copertura cartografica, sono stati assegnati finanziamenti statali per un totale di € 81.259.000,00. I fogli finora già conclusi e stampati sono circa un centinaio. Tra questi, dieci interessano il territorio trentino. Al Progetto collaborano più di 60 strutture fra Enti territoriali, organi del CNR, Dipartimenti ed Istituti Universitari, oltre a tutte le Regioni e le Province Autonome che assicurano, con il loro concorso finanziario, ulteriori risorse necessarie alla produzione dei fogli geologici.
Il Progetto prevede in ottemperanza alla Legge n. 183 del 18 maggio 1989 anche la realizzazione di un altro strumento conoscitivo e complementare della cartografia stessa e ad essa associata, ai fini della pianificazione territoriale, dello studio e della ricerca geologica: la Banca Dati geologica. Ogni Foglio CARG alla scala 1:50.000 è correlato ad una sola banca dati. Tale prodotto è, infatti, un efficace sistema di raccolta di informazioni, di ricerca dei dati e di aggiornamento degli stessi. La Banca Dati viene creata dai Soggetti Responsabili dei Fogli (Regioni, Province Autonome, Università, Enti, ecc.) ed è strutturata conformemente alle Linee Guida elaborate da APAT – Servizio Geologico Nazionale, tramite la pubblicazione dei Quaderni. Saranno così disponibili gli strumenti conoscitivi, quali i dati geologici, indispensabili per una corretta pianificazione e gestione del territorio e, più in particolare, per la prevenzione, la riduzione e la mitigazione del rischio idrogeologico. Il Progetto CARG ha carattere "unitario". Il Servizio Geologico Nazionale ha, infatti, realizzato una collana di 12 Quaderni, costantemente aggiornata, avente funzione di linea guida per la realizzazione della cartografia geologica, delle simbologie cartografiche, dei colori, delle legende, delle note illustrative e delle banche dati associate. Lo scopo è quello di rendere i prodotti cartacei ed informatizzati omogenei nei contenuti e nella rappresentazione a livello nazionale. -
PRESENTATI A LAIMBURG I FOGLI GEOLOGICI DI TRENTO E MEZZOLOMBARDO
Si arricchisce di due nuovi fogli la Carta geologica d'Italia Scala 50.000. Nell'ambito del progetto CARG, questa mattina, alla presenza dei presidenti della Provincia autonoma di Trento, Alberto Pacher, e di Bolzano, Luis Durnwalder, sono stati presentati ufficialmente i due fogli geologici Trento e Mezzolombardo che riguardano il transetto della Valle dell'Adige e comprendono il settore meridionale della Provincia di Bolzano e quello settentrionale di quella di Trento. "Un lavoro a cui va il nostro plauso - ha commentato Pacher - e che ci insegna a non trascurare il fatto che il territorio ha una sua 'soggettività': ogni volta che ce ne dimentichiamo, magari in nome dello sviluppo, prima o poi se ne pagano le conseguenze".-