Lunedì, 28 Settembre 2015 - 02:00 Comunicato 2374

Approvazione preliminare del disegno di legge. Gilmozzi: "Semplificazione. Conterà l'offerta economica più vantaggiosa, non il massimo ribasso"
PIÙ APPALTI E MENO SUBAPPALTI CON LA RIFORMA

"Finalmente, grazie al nuovo perimetro che ci offrono le direttive europee, riusciamo ad introdurre alcune importanti innovazioni nel campo degli appalti, che ci permettono di valorizzare l'ottimo lavoro fatto fin qui con la Provincia di Bolzano e nell'ambito del Tavolo degli appalti". Così l'assessore alle infrastrutture e ambiente Mauro Gilmozzi, commenta il disegno di legge di riforma della normativa provinciale sugli appalti, approvato oggi in via preliminare dalla Giunta. "Si tratta di una proposta - ha aggiunto - sulla quale si dovrà sviluppare un ampio confronto fra tutti i soggetti interessati - che intende dare risposte alle esigenze delle micro, piccole e medie imprese del Trentino, garantendo, nel contempo, più economicità alla spesa pubblica e più qualità nella costruzione delle opere pubbliche e nella fornitura di bene e servizi". "Negli appalti relativi alle opere pubbliche - ha spiegato Gilmozzi - conterà l'offerta economica più vantaggiosa e non il massimo ribasso. Negli appalti di beni e servizi, la qualità complessiva del servizio sarà l'elemento decisivo per l'aggiudicazione, mentre è destinato a sparire il criterio del prezzo". "L'altra importante innovazione - ha spiegato l'assessore - è che si faranno più appalti e meno subappalti e saranno introdotte norme per garantire il pagamento diretto dei subappaltatori". "Notevoli saranno inoltre - ha aggiunto Gilmozzi - le semplificazioni burocratiche che renderanno più semplice e meno oneroso partecipare alle gare. Per l'applicazione di queste norme, che saranno applicate in maniera uniforme in tutte le pubbliche amministrazioni provinciali - ha concluso Mauro Gilmozzi - sarà necessaria la piena valorizzazione dei professionisti, come ingegneri e architetti".-

Il disegno normativo interessa, per la prima volta in modo unitario, sia il mondo degli appalti che quello delle concessioni. Va a disciplinare i lavori pubblici, i servizi e le forniture e fissa dei paletti che tutte le amministrazioni pubbliche dovranno rispettare. Il testo, prima dell'approvazione in Giunta, è stato discusso e condiviso con il Tavolo degli appalti e con le parti sociali.
Ecco le principali novità:
LE 5 MACRO AREE DI AZIONE
I principi cardine della riforma sono l'efficienza della spesa pubblica, il favorire le piccole micro e medie imprese e la tutela degli aspetti sociali, ambientali e del lavoro. Nello specifico vengono individuate 5 macro aree di azione: i subappalti, la partecipazione alle gare, la qualità degli appalti, la tutela del lavoro e il ruolo dei professionisti.
Meno subappalti e più appalti
Per quanto riguarda i subappalti, la logica è quella di ridurre al minimo il fenomeno, realizzando un numero maggiore di stralci e di lotti funzionali. Si vuole fare in modo che i singoli lavori possano essere assegnati direttamente a quelle che ora sono le imprese che lavorano in subappalto. Inoltre, si vuole migliorare il pagamento diretto dei subappaltatori: se prima era possibile farlo solo nei lavori ora diventa obbligatorio per gli appalti di lavori, servizi e forniture.
Partecipare alle gara sarà più semplice e meno oneroso.
Sono state semplificate le procedure e introdotto l'uso obbligatorio dei mezzi di comunicazione elettronici. La legge semplifica i controlli sui requisiti di partecipazione: se prima erano necessario presentare una autodichiarazione, con la riforma vigerà il principio della presunzione di idoneità e il controllo sarà effettuato solo sull'aggiudicatario ai fini della stipula del contratto e su un concorrente a campione. In caso di cambio gestione dell'appalto si punta a tutelare il personale.
Meno prezzo più qualità negli appalti
Si punterà ad indire il numero più limitato possibile di appalti al massimo ribasso, andando a privilegiare l'offerta economicamente più vantaggiosa. Il prezzo non dovrà più essere il criterio di riferimento, in quanto dovrà essere sostituito dalla qualità. Sarà dato maggiore peso ai criteri che puntano alla qualità, alle produzioni locali, agli aspetti ambientali e a quelli sociali. Se il prezzo è già prefissato dalla norma e nel caso di servizi ad alta incidenza del costo della manodopera, le offerte saranno valutate solo sulla base della qualità.
Tutela del lavoro
Nei bandi di gara degli appalti di servizi sarà inserito un numero maggiore di clausole sociali rendendole più vincolanti e premiando così le imprese virtuose del territorio. Nello specifico, negli appalti di servizi dovranno essere applicati condizioni non inferiori al CCNL di riferimento con integrativo provinciale.
Ruolo dei professionisti
Il disegno di legge fissa norme vincolanti per le amministrazioni aggiudicatrici. Questo verrà attuato attraverso i soggetti di aggregatori della domanda e l'istituzione di una centrale unica di committenza. Si punta alla qualità del progetto in tutti i suoi aspetti – costi, tempi e qualità – attraverso l'uso di strumenti innovati progettuali come il BIM. Infine si darà più valore alle idee e alla formazione dei professionisti, attraverso un maggiore ricorso a concorsi di progettazione.
(fm) -