Giovedì, 04 Aprile 2013 - 02:00 Comunicato 889

PACHER: AREE PROTETTE, PER SCOMMETTERE SU UNO SVILUPPO DI QUALITA'

E' possibile coniugare temi apparentemente distanti come la protezione dell'ambiente e lo sviluppo economico? Aree protette e turismo sono termini antitetici? Il dibattito è in corso a Grumes, dove amministratori pubblici e addetti ai lavori si sono riuniti per discutere appunto attorno al tema del "Turismo nelle aree protette" organizzato in occasione della Giornata dedicata agli '"ambienti tutelati". Ad aprire i lavori il presidente della Provincia autonoma di Trento, Alberto Pacher, secondo il quale le aree protette rappresentano il terreno ideale per far crescere modelli di sviluppo basati sul rispetto, sulla qualità; con un occhio di riguardo ai giovani cui l'ente pubblico dedica particolari incentivi proprio per stimolare un nuovo modo di fare impresa.-

Pacher, dopo aver ringraziato operatrici ed operatori che in molti anni hanno consentito con il loro impegno di consolidare la fotografia che ritrae la realtà delle aree protette (si parla del 30 per cento della superficie del territorio provinciale), ha parlato di crescente consapevolezza: "Si sta radicando tra tanti amministratori l'idea che puntare su una valorizzazione sensata del territorio attraverso reti di riserve e parchi, di varia configurazione - ha detto - significa puntare su un modello intelligente di sviluppo del Trentino. Oggi, più che di crescita bisogna parlare di sviluppo. Sono concetti differenti. Quando si parla di crescita si ragiona in termini quantitativi. Sviluppo vuol dire invece "maturazione", "approfondimento di tratti caratteristici". Forse il Trentino non ha bisogno di mettere sempre dei "più" davanti a delle cifre e penso che "turismo sostenibile" significhi anzitutto capacità di dire ai nostri ospiti "chi siamo", che cosa ci differenzia da altri luoghi del mondo dove magari è possibile "replicare" i modelli del turismo di massa".
A questa consapevolezza, ha ricordato Alberto Pacher, si è giunti attraverso l'impegno di tanti, anche di amministratori locali, sindaci coraggiosi che si sono fatti carico di avviare un dibattito che nel suo svilupparsi ha trasformato il tema in qualcosa che le comunità sentono come proprio, non come una decisione calata dall'alto. Ed anche gli strumenti normativi si evolvono di conseguenza, come testimoniano le modifiche introdotte in Consiglio provinciale alla legge 11. "La vera scommessa - ha commentato il presidente della Provincia - sta ora nel concretizzare le opportunità codificate, far crescere le occasioni affinché attorno a queste presenze si strutturi della microimprenditorialità, penso ad esempio a pacchetti turistici che riescano a far scoprire il territorio e a farlo comprendere nella sua essenza. I giovani in tutto questo potranno fare la differenza, sfruttando - mi auguro - gli strumenti che la Giunta ha pensato per loro nel cosiddetto "piano per l'imprenditorialità giovanile: da loro potranno arrivare idee efficaci per un'offerta turistica flessibile, a basso costo magari ma più vera e profonda"

Filmato a cura dell'Ufficio Stampa -