
Il futuro della montagna, considerata la ricchezza più grande del Trentino, si gioca (anche) sul contenimento dell’orso e del lupo. Guardando al grande predatore - che è stato reintrodotto sul territorio trentino nell’ambito del progetto Life Ursus (conclusosi nel 2004) - è stato messo in luce come la Provincia autonoma di Trento non operi in un’ottica di umanizzazione dei singoli esemplari. Il cui numero deve essere sostenibile per il territorio: ad oggi, oltre 100 orsi si spostano infatti in un’area pari a circa un terzo dell'estensione complessiva del Trentino.
L’assessore Zanotelli ha ribadito la posizione dell’Amministrazione, garantendo la propria disponibilità al confronto anche con le singole categorie in caso di proposte costruttive. Il radiocollare - è stato spiegato - non è uno strumento valido per la prevenzione e presenta criticità oggettive per la conformazione degli animali da monitorare e per la capacità di questi esemplari di sfilarsi l’apparecchio Gps con una certa facilità. Ai fini dell’efficacia delle azioni di dissuasione messe in campo dal Corpo forestale trentino, si è osservato come lo sparo di pallettoni di gomma nella maggioranza dei casi non cambi il comportamento degli orsi confidenti e dovrà necessariamente prevedere anche lo spray anti-orso per la sicurezza degli operatori. Uno strumento sul quale si sono espressi favorevolmente Viminale e Ispra e che è efficace nel 90% dei casi. Intanto, prosegue il piano di sostituzione dei cassonetti avviato nel 2020 con i territori della Paganella e della Val di Sole e sarà completato nel 2028, secondo quanto previsto dal piano rifiuti provinciale.
“Di fronte ai plantigradi pericolosi, l’unica soluzione percorribile è quella dell’abbattimento, così come avviene in altri Paesi europei e in Nord America. Ne va della convivenza tra l’uomo e questi animali” ha evidenziato Zanotelli. Proseguirà infine l’attività di prevenzione con la necessaria informazione: “Gli strumenti ci sono e sono stati approntati dai Servizi foreste e faunistico con la collaborazione dell'Ufficio stampa. L’invito rivolto alle categorie economiche è di favorire la diffusione del materiale: ci sono video e depliant adatti anche per i social. È necessario l’impegno di tutti”.