
Nel corso del 2024, i reparti del Corpo Forestale Trentino hanno accertato 43 violazioni penali legate alla gestione illecita di rifiuti non pericolosi – tra cui smaltimenti abusivi e scarichi non autorizzati – con 30 casi riconducibili ad attività imprenditoriali. Queste operazioni hanno portato alla denuncia di oltre 40 soggetti. Il valore complessivo di questi procedimenti raggiunge i 227.500 euro. Sempre nel 2024, in merito all’abbandono di rifiuti da parte di privati cittadini, sono state elevate 72 sanzioni amministrative.
Nel 2025, l’attività è proseguita con ulteriori 32 accertamenti penali, 12 dei quali a carico di imprese. Le attività di controllo, concentrate in particolare nelle aree naturali più vulnerabili, hanno prodotto nuove sanzioni, per un importo complessivo che supera i 110mila euro. Le violazioni amministrative per abbandono di rifiuti sono state invece 8: un dato significativo che non deve far abbassare la guardia rispetto a un fenomeno ancora largamente diffuso e in parte sommerso.
Va detto che il numero reale degli abbandoni è significativamente superiore rispetto alle violazioni formalmente contestate. Questo comporta costosi interventi di bonifica a carico della Pubblica Amministrazione, con un aggravio economico che ricade su tutta la collettività. Proprio per questo motivo, l’azione del Corpo Forestale si sviluppa lungo tutta la filiera: dall’accertamento delle violazioni al recupero e corretto smaltimento dei materiali, secondo quanto previsto dalla normativa in materia.