Venerdì, 01 Giugno 2018 - 17:30 Comunicato 1256

Stamani alla Facoltà di Giurisprudenza nell'ambito della rassegna "Confronti"
Oggi la finale del "torneo sul contradditorio": medaglia d'oro al liceo da Vinci

"A suon di parole. Il gioco del contraddittorio" è una disputa argomentativa giunta all'8a edizione ed organizzata dal Comune di Trento in partnership con il Servizio Cultura, turismo e politiche giovanili, Iprase, Facoltà di Giurisprudenza di Trento e Comune di Rovereto. La disfida è iniziata in settembre 2017 coinvolgendo oltre 900 studenti di 12 istituti superiori trentini. Obiettivo di questa "pratica del dibattito" è aiutare gli studenti a lavorare sulle abilità del dibattere in pubblico, di argomentare, di gestire l'emotività. Il liceo da Vinci ora accederà di diritto al torneo nazionale ed è il 4° anno che si tengono in Italia tornei in lingua inglese e il 3° anno in lingua tedesco. In otto anni sono stati coinvolti 5000 studenti e 500 docenti. I pilastri del modello sono: tematiche non disciplinari, partecipazione di tutta la classe, ruolo centrale degli studenti, innovazione didattica, apprendimento tra pari, monitoraggio e auto-analisi. Quest'anno il torneo è stato ospitato nella sede della Facoltà di Giurisprudenza e soprattutto nell'ambito della kermesse del Festival che gli ha donato visibilità sul territorio provinciale. Vista l'esperienza illuminante, creativa e di forte impatto innovativo, l'ateneo sta riflettendo sulla possibilità di introdurre i tornei nel percorso accademico.

Quali sentimenti prevalenti di fronte al ricorso sempre più ampio a robotica e intelligenza artificiale? Questo il tema della finale del torneo di dibattito che ha visto sfidarsi, a suon di parole, 900 studenti di 12 scuole superiori del Trentino. Il progetto ha l'obiettivo di educare i giovani al confronto democratico e alle abilità del confronto, della discussione, della dialettica e dell'argomentatività. Il torneo "A suon di parole", giunto all'8° edizione, ha avuto inizio a settembre 2017 e hanno partecipato 12 Istituti superiori del Trentino con il convolgimento di 49 classi e 900 studenti. Numerosi i temi oggetto delle disfide inerenti in particolare l'ambito sociale e la cittadinanza attiva. Oggi il protagonista del torneo finale è stato il tema della robotica e dell'intelligenza artificiale e la disfida sarà su due posizioni: chi difenderà la sua validità e chi invece ne evidenzierà le criticità.

Prima di iniziare la disfida ha preso la parola il Preside della Facoltà di Giurisprudenza Giuseppe Nesi: "è un appuntamento costante nell'ambito dei rapporti fra l'Università di Trento, il comune di Trento e Rovereto, Iprase e tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questa iniziativa. E' la pirma volta che si celebra la finale qui da noi ed è una una sfida che permette agli studenti di cimentarsi con delle attività che comportano in primo luogo la loro partecipazione diretta e non mediata da strumenti informatici: computer, smartphone, slides, ecc.." Erano presenti oggi anche Cristina Azzolini, vicesindaca e assessore all'istruzione del comune di Rovereto, Chiara Tamanini che è intervenuta al posto di Livia Ferrario del Dipartimento della conoscenza della Provincia autonoma di Trento, mentre l'Assessora alle politiche sociali, familiari ed abitative e giovani del Comune di Trento Maria Chiara Franzoia ha dichiarato:"Siamo stati i primi promotori di questo progetto per le sue valenze che sono pienamente all'interno delle nostre politiche giovanili in un rapporto stretto con le scuole. I giovani qui sono protagonisti ed è un'occasione di crescita e di sviluppo del pensiero critico e del saper argomentare. E' un'occasione di far crescere una classe dirigente che sia all'altezza di tutte le sfide nazionali e internazionali. Un vero e proprio esercizio di cittadinanza."

E dunque, dopo i discorsi delle autorità, la disfida ha avuto inizio, si sono alternati 6 interventi di 3 minuti per ciascuna classe prima di taglio argomentativo/difensivo delle proprie posizioni e poi altri 6 di risposta alle posizioni della classe avversa. Ha iniziato la classe IV del liceo da Vinci nella posizione in difesa della robotica: tre studenti sono saliti sul palco sostenendo le proprie tesi dichiarando "i computer sono indispensabili al giorno d'oggi in quanto sono in aiuto , ad esempio, nel campo medico alla ricerca e allo studio per debellare le malattie; l'automazione può aiutare la salute del pianeta, può aiutare le aziende nella misurazione del loro consumo energetico e fra 20 anni saremo assistiti da umanoidi che lavorerarnno, stireranno, faranno assistenza al posto nostro." E ancora un'altra studentessa: "I robot sono dei compagni dell'essere umano e saranno d'aiuto alle amministrazioni soprattutto nell'efficentare alcuni servizi pubblici. Nel campo della chirurgia solo i robot possono intervenire in alcuni interventi di particolare precisione, sono state realizzate protesi meccaniche che simulano i mvimenti di una mano negli interventi più delicati e addirittura un robot/incubatrice neonatale che ha salvato l vita di tanti neonati." Il compagno ha preso poi la parola dando sostegno alle tesi dell'intervento precedente: "recentemente è stato brevettato anche l'impianto di un occhio bionico che permette ai non vedenti di recuperare parzialmente la vista: l'innovazione è opportunità, non certo minaccia. È diffuso il timore che la robotica sostituirà il lavoro, ma non deve essere una preoccupazione perchè potrà svolgere, ad esempio, le mansioni routinarie e ripetitive di un impiegato che potrà quindi svolgere attività più qualificanti e motivanti. E comunque nelle moderne aziende altamente automatizzatei lavorat ori sono ancora presenti, nonostante l'introduzione dei robot".

La disfida si è conclusa con gli interventi della parte avversa. Ha iniziato uno studente: "Il progresso ha sempre generato malessere nella società perchè l'automazione crea la perdita di posti di lavoro. Ora è possibile programmare migliara di robot e nel 2025 il valore di mercato supererà i 70 miliardi con crescita di vendite. E dove andranno i lavoratori, a casa? Senza lavoratori, perderanno posizione e ruolo anche tanti altri organismi come i sindacati." Il compagno ha poi detto: "Il 40% della popolazine non ha competenze digitali per stare al passo col progresso però dal punto di vista etico questo genera preoccupazioni: i robot andranno a sostituire gli lavoratori e gli operai nelle fabbriche e tutto il ricavo andrà all'imprendtore creando delle diseguaglianze gravi e critiche nella distribuzione dei ricavi e nei salari, portando all'accumulo di ricchezza solo tra pochi privilegiati e lasciando il resto della popolazione nell'indigenza". Infine, il terzo studente: "Grazie all'automazione nel campo, ad esempio, delle telecomunicazioni giovani oggi riducono sempre più le interazioni e le relazioni fra di loro lasciando a pochi concitati messaggi il compito di tramettere emozioni, riflessioni, pensieri. Infine internet, grazie al suo sistema di monitoraggio dei siti che visitiamo, ci conosce molto meglio di quel che crediamo e questo preoccupa perchè non ci lascia più liberi di scegliere autonomamente. La scenza si sostituisce e fa scelte al posto dell'essere umano."

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