Martedì, 16 Dicembre 2014 - 02:00 Comunicato 3227

ORDINAMENTO FINANZIARIO DELL'AUTONOMIA: VIA LIBERA ALL'INTESA PER LA MODIFICA DELLO STATUTO

La Giunta provinciale di Trento ha dato oggi via libera al testo di legge in discussione al Senato sul nuovo patto di garanzia Roma-Trento riguardante l'ordinamento finanziario dell'Autonomia. "Si tratta di un importante risultato che contribuisce a rafforzare ulteriormente la nostra Autonomia", ha commentato il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi che ha annunciato l'intesa della Giunta provinciale al testo di legge presentato dal Governo e prossimo alla discussione in Senato. "Nel nuovo pacchetto di emendamenti alla legge di stabilità - ha proseguito Rossi - ci sono tutti i passaggi che avevamo concordato nell'ambito dell'accordo sul patto di garanzia fra Roma, le Province autonome e la Regione".-

Ciò comporterà anche il via libera alla revisione del titolo VI dello Statuto di Autonomia, l'unico modificabile con una legge parlamentare "rinforzata" dall'intesa con le due Province autonome e con la Regione, ma senza bisogno di una legge costituzionale.
Per quanto riguarda la Regione il nuovo assetto finanziario dell'Autonomia prevede una riduzione della quota di IVA da assegnare a questo ente, il quale passerà da 2/10 a 1/10. Di conseguenza, crescerà l'importo destinato alle due Province che in futuro incasseranno non più i 7/10, bensì gli 8/10 dell'imposta sul valore aggiunto prodotta sul territorio.
Il presidente Rossi ha ricordato inoltre che oggi il premier Matteo Renzi ha anche sottoscritto la nota informativa che verrà inviata al cancelliere austriaco Werner Faymann, con la quale, facendo riferimento alla quietanza liberatoria di fronte all'ONU del 1992, l'Italia dichiara di aver trovato un nuovo accordo per il finanziamento dell'Autonomia.
Come comunicato nella relazione al Bilancio dal presidente Rossi "l'obiettivo è quello di arrivare in tempi brevi ad una bozza di legge costituzionale per la modifica di alcuni articoli dello Statuto. Si punta innanzitutto a recuperare alcune delle competenze messe in dubbio dal 2001 in poi da una serie di sentenze della Corte Costituzionale; inoltre è prioritario tutelare l'autonomia da future ingerenze dello Stato, ma anche individuare possibili nuove competenze da assumere".


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