Martedì, 03 Giugno 2014 - 02:00 Comunicato 1390

Positivi i tre indicatori a livello provinciale: forza lavoro, occupati, disoccupati
OLIVI: SULL'OCCUPAZIONE DATI ISTAT INCORAGGIANTI MA PROSEGUIAMO CON L'AZIONE RIFORMATRICE

"E ora Garanzia Giovani, alternanza scuola-lavoro, Rete territoriale dei servizi per l'impiego"

Sono incoraggianti i dati sull'occupazione diffusi dall'Istat e e relativi al primo trimestre 2014 (da gennaio a marzo), rispetto allo stesso trimestre 2013. In Trentino aumentano le forze lavoro e gli occupati e calano i disoccupati: tutti e 3 gli indicatori, quindi, sono per la prima volta positivi. Ma soprattutto, il Trentino, che già ha una disoccupazione che è quasi la metà di quella nazionale, comincia anche a muoversi in controtendenza rispetto al resto del Paese. Se in Italia infatti continua a peggiorare, in Trentino c'è stato un sia pur leggero calo dei disoccupati, dal 7,6% al 7,4%. "Questi dati - sottolinea il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico Alessandro Olivi - dimostrano che in questi anni, grazie ad un lavoro intenso compiuto dalla Provincia anche con il concorso responsabile delle parti sociali, abbiamo costruito un Trentino ad un tempo coeso sul piano sociale e con un mercato del lavoro dinamico. Su questi numeri, incoraggianti, dobbiamo però innestare politiche ancora più attive, sia per quanto riguarda lo sviluppo sia soprattutto sul versante dell'occupazione. Tre le novità, gli impegni principali che ci assumiamo nel campo del lavoro: il programma Garanzia Giovani, le nuove misure nel settore dell'alternanza scuola-lavoro, e la nuova Rete dei servizi territoriali per l'impiego, che partirà entro settembre, con l'obiettivo di esternalizzare i servizi di orientamento e soprattutto di intermediazione al lavoro".-

I dati Istat relativi al primo trimestre dell'anno, per una serie di ragioni, di solito sono i più critici. Ma questa volta in Trentino mostrano invece segnali confortanti. Aumenta complessivamente la forza lavoro e aumentano gli occupati e, cosa che non accadevano da mesi, cala anche se lievemente la percentuale di disoccupati.
In precedenza ciò che accadeva era che cresceva l'occupazione ma cresceva anche la disoccupazione. C'erano cioè da un lato più persone con un lavoro ma al tempo stesso anche più persone che cercavano di entrare nel mercato del lavoro senza ottenere risposta. Il dato relativo al trimestre gennaio- marzo 2014 mostra invece, rispetto allo stesso trimestre 2013, tre evidenze positive. In primo luogo, le forze di lavoro passano dalle 248mila unità del 2013 alle 254mila del primo trimestre del 2014 (aumento pari a 6mila persone, stesso incremento registrato nel primo trimestre 2013 rispetto al 2012) Ma soprattutto: gli occupati hanno raggiunto le 235mila unità, con una variazione positiva in valore assoluto anche qui di circa 6mila unità rispetto al primo trimestre del 2013, ovvero un + 3,5%. Infine, il tasso di disoccupazione: passiamo dal 7,6% al 7,4%. C'è quindi un leggero calo. In Italia la disoccupazione ha raggiunto nello stesso periodo lo 13,6% ma quello che conta è che essa è peggiorata, di 8 decimi.
Cosa significa? Da queste prime evidenze, alcune, come abbiamo detto, ancora modeste, è possibile tuttavia cogliere una tendenza: il mercato del lavoro trentino sta creando occupazione, fa entrare persone che prima non lavoravano. Continuano anche certamente ad essere espulsi lavoratori dal mercato del lavoro ma la situazione migliora leggermente.
Un Trentino che comincia a muoversi in controtendenza rispetto al panorama nazionale, dunque. Ma non bisogna abbassare la guardia, come sottolinea il vicepresidente Olivi, anzi, innestare su questi dati nuove e più robuste azioni di politica attiva del lavoro.
"Il Trentino - spiega Olivi - in tutti questi anni ha difeso con i denti l'occupazione. Abbiamo lavorato non solo per difendere chi aveva un lavoro ma anche per promuovere l'occupabilità di chi ancora ne era privo. Il risultato è un Trentino tutto sommato piuttosto coeso dal punto di vista sociale, con un mercato del lavoro dinamico. Su questi dati va ora innestata una politica più 'spinta' sul fronte sia della crescita, dello sviluppo economico, che va incoraggiato, sia del lavoro. Per quanto riguarda il primo punto, dobbiamo garantire alle imprese un ambiente nel quale, investendo e ristrutturandosi, possano crescere e mantenere l'occupazione. Darà interessante vedere ad esempio quali risultati produrrà la manovra sull'Irap entro la fine dell'anno, e in che misura. Per quanto riguarda le politiche del lavoro, noi non ci fermiamo alla difesa di questi dati. Anche qui, vi è il bisogno di un più forte segno riformatore, che si articola essenzialmente in tre punti: il primo è Garanzia Giovani, il programma dell'Unione europea. Siamo partiti, siamo pronti a fare i primi colloqui con i ragazzi che si sono iscritti, siamo determinati ad aggredire fin da ora la disoccupazione giovanile iniziando soprattutto a fornire quei servizi di orientamento e quelle esperienze miste di formazione-lavoro che sono il cuore del programma. In secondo luogo, vogliamo spingere sull'alternanza scuola-lavoro: abbiamo appena varato una delibera su questo punto, e investiremo sempre di più su un sistema duale, di forte ispirazione mitteleuropea, in cui si studia e insieme si lavora. Il terzo impegno riguarda un soggetto nuovo, che siamo pronti a far nascere indicativamente entro settembre, la Rete territoriale dei servizi all'impiego. Quello che vogliamo fare è esternalizzare, trasferire dal pubblico al privato, anche se un privato con caratteristiche particolari, tutte quelle politiche e quei servizi di orientamento e soprattutto di intermediazione al lavoro. I soggetti che comporranno la Rete potranno essere agenzie private, sindacati, associazioni di categoria, enti bilaterali, centri di formazione professionali. Tutti soggetti che conoscono bene il territorio e le caratteristiche della domanda e dell'offerta nel mercato del lavoro. A seguito di una procedura di accreditamento essi potranno, per conto di Agenzia del lavoro, ricevere le risorse necessarie per avviare attività di intermediazione in modo capillare e in un'ottica di rete.
Queste sono dunque le tre grandi novità, i tre settori in cui ci stiamo impegnando per far sì che questi dati, lo ripeto, incoraggianti, si consolidino e migliorino ancora".
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