Venerdì, 04 Aprile 2014 - 02:00 Comunicato 772

Primo incontro ieri a Borgo del ciclo di appuntamenti sul territorio per confrontarsi e fare rete
OLIVI IN VALSUGANA: RILANCIAMO SVILUPPO E LAVORO

"Grazie per la partecipazione e per gli stimoli. Da qualche tempo, a causa della crisi, quando si parla di temi legati all'economia e al lavoro c'è spesso un po' di scoraggiamento. Questo primo incontro ha dimostrato che c'è voglia di confrontarsi, di fare rete, di mettersi in gioco". Con queste parole il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi ha chiuso ieri a Borgo Valsugana il primo incontro di un ciclo che lo porterà nei prossimi mesi in tutte le comunità del Trentino. "Un Patto per lo sviluppo e il lavoro" è il nome scelto per questa iniziativa, il quale rimanda ad un Patto concreto che Provincia e parti sociali sigleranno prossimamente, per fare rete in un Trentino che cambia assieme certamente al resto del Paese, ma che vuole farlo coltivando le sue specificità e le sue vocazioni. Al centro dell'incontro, a cui ha preso parte anche la dirigente dell'Agenzia del Lavoro Antonella Chiusole, da un lato le politiche per lo sviluppo - fiscalità, accesso al credito, incentivi, ruolo delle società di sistema - e dall'altro quelle per il lavoro e l'occupazione. Molti gli interventi e le domande dalla platea, nella quale sedevano gli amministratori locali ma anche i rappresentanti del tessuto imprenditoriale locale e del mondo del lavoro: dallo snellimento della burocrazia alla costruzione di filiere che ancora non ci sono (quella del legno per tutte), all'occupazione femminile (anche a distanza) agli incentivi all'internazionalizzazione, dalle società di sistema ai nuovi strumenti finanziari pubblico-privati che stanno diventando operativi, in un confronto a 360', che presto verrà replicato in altre località del Trentino.-

"La Giunta provinciale ha messo in campo fin dall'inizio della crisi un impegno straordinario nel sostenere le imprese e l'occupazione, e anche nella nuova manovra ci sono nuove misure che vanno in questa direzione, dalla riduzione della pressione fiscale per le aziende che mantengono o incrementano l'occupazione al sostegno ai lavoratori disoccupati, con il nuovo reddito di attivazione, fino alle misure per favorire l'accesso al credito. Fra l'altro, la Provincia autonoma è l'unico caso in Italia ad avere aumentato le risorse a disposizione per le politiche del lavoro. Ma serve fare uno scatto, serve impegno supplementare: e possiamo farlo solo coinvolgendo le diverse espressioni del territorio e delle comunità, chiamate a condividere un patto per lo sviluppo e il lavoro". Questo in sintesi il significato dell'iniziativa avviata ieri dal vicepresidente Olivi, con il primo di una serie di incontri sul territorio sui temi dello sviluppo e del lavoro. Moderata dalla giornalista Donatella Simoni, la serata ha consentito di tracciare un quadro ampio e aggiornato delle politiche poste in essere dall'amministrazione provinciale, con il concorso delle parti sociali, ma anche di far emergere richieste, suggerimenti, criticità.
Come sottolineato da Sandro Dandrea, presidente della Comunità di valle Alta Valsugana e Tesino, "nei momenti di crisi è fondamentale avere una politica 'forte', che sappia decidere. Da noi la crisi è iniziata forse anche prima che in altri luoghi. Non ci siamo rapportati ad essa in maniera remissiva ma abbiamo posto richieste precise, nella convinzione che questo territorio abbia delle potenzialità, inespresse. Ma sappiamo anche che dobbiamo cambiare passo. Provincia e Agenzia del lavoro ci ha aiutato a mettere a fuoco degli interventi, ad esempio nel campo della formazione. Fra i problemi con cui dobbiamo confrontarsi, vi è quello dell'invecchiamento della classe imprenditoriale. Abbiamo pochi imprenditori giovani, nella fascia 30-40 anni".
Fra gli altri temi emersi nel corso della serata, la disoccupazione giovanile, gli investimenti pubblici nella fibra ottica, la necessità di avere una burocrazia più reattiva e più veloce nel dare risposte, gli incentivi alle imprese per l'occupazione e per l'internazionalizzazione ("andare all'estero è costoso - è stato detto - ma il freno posto dall'Europa ad ogni incentivo che non riguardi ricerca e ambiente fa sì che gli aiuti non possano superare la soglia del de minimis, 200.000 euro in tre anni").
De Chiusole ha sottolineato come sul fronte del lavoro le emergenze riguardino proprio i giovani e le donne. "Le iniziative che abbiamo varato - ha detto - sono tutte mirate a far lavorare i giovani, ovvero a eliminare quella situazione tipica dei paesi latini per cui i giovani fino a una certa età studiano e basta e poi entrano nel mondo del lavoro e si pretende che lo sappiano già fare. Bisognerebbe eliminare questa linea di separazione netta, creare una zona grigia in cui i giovani mentre studiano iniziano a fare già esperienza in azienda pur senza essere ancora assunti. Ci sono strumenti e opportunità che dobbiamo esplorare più a fondo".
Nella sua replica Olivi ha riconosciuto come tutti gli indicatori di produttività di un sistema-paese indichino nell'efficienza della pubblica amministrazione uno dei fattori più importanti Pur dicendosi convinto che la burocrazia trentina sia più efficiente che altrove, Olivi ha riconosciuto che si può fare di più. "La nuova Finanziaria contiene degli ulteriori miglioramenti - ha sottolineato - ad esempio nel settore dell'urbanistica. La macchina insomma è partita, ora dobbiamo accelerare". Dopo avere valutato positivamente alcune proposte sul versante del lavoro (tutoraggio, sportello unico), il presidente Olivi si è detto anche convinto che il problema dell'occupazione non dipenda tanto da un eccesso di regole e di tutele, ma da fattori come un eccessivo costo del lavoro o un ingresso nel mondo lavorativo non incentivato. A proposito del mancato decollo del telelavoro per dare risposta alle richieste soprattutto del mondo femminile, invece, il vicepresidente ha riconosciuto che "non ha funzionato a dovere perché la provincia non ha decentrato. Deve essere il settore pubblico a dare il primo esempio".
Ma ci sono anche le note positive; una per tutte il reddito di attivazione, con 7 milioni di euro appositamente stanziati dalla Provincia che in Trentino aggiungono al trattamento dell'Aspi, valevole per i disoccupati sotto i 50 anni a livello nazionale, 2 mesi in più di sostegno al reddito per il 2014 e altrettanti nel 2015. Per i lavoratori sopra i 55 anni i mesi di copertura aumentano ancora, sono 4 nel 2014 e altrettanti nel 2015. "Ed interverremo anche con nuove misure per la formazione, l'orientamento professionale, il legame scuola-formazione-lavoro. Non assistenza, insomma, ma interventi per la nuova occupazione".
Fra le novità importanti anche quelle nel settore del credito, oggetto di un icnontro ieri in Provincia fra rappresentanti del settore bancario e dell'impresa. "L'ente pubblico non può sostituirsi alle banche - ha detto Olivi - ma possiamo creare strumenti nuovi: il fondo di rotazione che abbiamo costituito, con 100 milioni di euro, 50 della Provincia e altri 50, per ora di cassa centrale, che praticherà tassi di interesse calmierati tassi di interessi calmierati. In poche settimane siamo già arrivati a ricevere un 50 per cento circa delle domande previste, segno che lo strumento funziona. Abbiamo creato anche un fondo di circa 200 milioni con Laborfonds e altri soggetti istituzionali che negli ultimi anni hanno investito fuori dal Trentino, e che pensiamo possano trovare impieghi interessanti anche all'interno del territorio, con una chiara finalità: sostenere progetti di investimento e crescita aziendale".

Foto e immagini video a cura dell'ufficio stampa.
All.: audiointervista all'assessore Olivi; il video/spot della serata.

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