Mercoledì, 10 Febbraio 2021 - 11:38 Comunicato 313

Oggi si celebra in tutta Italia e in Trentino la giornata per commemorare le vittime delle foibe e di contrasto a qualsiasi forma di odio razziale
Nel “Giorno del ricordo” arriva l’impegno a visitare i luoghi dei massacri

Il Parlamento italiano ha ufficialmente riconosciuto il 10 febbraio quale “Giorno del Ricordo”, con l’obiettivo di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. Il Trentino non ha dimenticato tanta violenza e stamani l’assessore provinciale all’istruzione, Mirko Bisesti, ha partecipato all’incontro online della Consulta provinciale degli studenti, organizzato per rievocare i drammatici fatti storici e commemorare le vittime, in particolare coloro, tra gli esuli, che si trasferirono nell'immediato dopoguerra in Trentino: “Il dolore della persecuzione non dovrà mai essere dimenticato e resta un monito contro le ideologie che opprimono i cittadini e annientano i diritti fondamentali della persona”. L’assessore ha proposto, al pari del Giorno della memoria, l’organizzazione di viaggi sui luoghi dei massacri: “Stiamo lavorando - ha annunciato rivolto agli studenti -, con la Fondazione museo storico di Trento e le associazioni del territorio, ad un progetto di viaggi verso il nord orientale, così da consentire alle nuove generazioni di confrontarsi in prima persona con la storia, anche la più dolorosa e drammatica. Andare di persona è fondamentale perché consente di vedere, respirare l’aria dei luoghi dove sono state perpetrate queste immani tragedie”. All’iniziativa hanno partecipato, sempre via streaming, Roberto de Bernardis, presidente dell’associazione Venezia Giulia e Dalmazia del Trentino, e Giuseppe Ferrandi della Fondazione museo storico del Trentino.

Il 10 febbraio di ogni anno, dal 2004, si commemorano le vittime dei massacri delle foibe e il dramma dell'esodo giuliano dalmata, con la giornata del ricordo. La data prescelta è il giorno in cui, nel 1947, furono firmati i trattati di pace di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia l'Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia.

Anche quest’anno il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto ricordare le vittime innocenti dell’odio razziale: “Oggi esistono ancora piccole sacche di deprecabile negazionismo militante. Ma oggi il vero avversario da battere, più forte e più insidioso, è quello dell’indifferenza, del disinteresse, della noncuranza, che si nutrono spesso della mancata conoscenza della storia e dei suoi eventi. Questi ci insegnano che l’odio la vendetta, la discriminazione, a qualunque titolo esercitati, germinano solo altro odio e violenza.

 Alle vittime di quella persecuzione, ai profughi, ai loro discendenti, ha rivolto un pensiero anche l’assessore provinciale all’istruzione, Mirko Bisesti: “Alla brutalità dell’eccidio rispondiamo oggi con la nostra presenza che mira a rafforzare ideali quali la democrazia, la pace e la collaborazione internazionale”. 

“Oggi possiamo rompere il silenzio assordante - ha continuato l’assessore Bisesti parlando agli studenti - che ha avvolto questa tragedia. La forza dei testimoni e degli esuli è stata determinante per far riemergere il passato e a noi spetta il compito di raccogliere il testimone”. 

“Dopo anni di oblio - ha annunciato Bisesti - ora possiamo porre rimedio, partendo proprio dalla scuola. Il progetto che intendiamo realizzare è di organizzare dei viaggi sui luoghi dell’eccidio. A voi ragazzi - ha concluso l’assessore - spetta il compito di portare nel vostro mondo i temi che stiamo trattando, attraverso percorsi di crescita civile”. 

(pff)


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