Il nuovo ambulatorio a Borgo Valsugana andrà a gestire i pazienti della Valsugana evitando spostamenti negli altri ambulatori di nefrologia della provincia. Si stima che saranno effettuate circa 150 visite ambulatoriali all’anno e oltre 60 visite di consulenza a pazienti degenti nelle unità operative dell’ospedale di Borgo. Alessandro Laudon, responsabile della Struttura semplice di dialisi peritoneale e domiciliare, sarà il medico responsabile dell’ambulatorio di Borgo in questa fase di avvio delle attività.
«Questo nuovo ambulatorio a disposizione dei cittadini della Valsugana – ha dichiarato l’assessore Segnana – esprime esattamente il senso della sanità di prossimità, capace di dare risposte concrete ai bisogni di salute dei cittadini e offrire servizi vicini ai pazienti evitando faticose trasferte, soprattutto nel caso di patologie croniche. Tutto ciò a vantaggio anche di una migliore e precoce presa in carico della malattia, prima che possa evolvere in maniera irreversibile».
«Con questo nuovo servizio – ha evidenziato Ferro – si completa la rete degli ambulatori di nefrologia nelle nostre strutture ospedaliere. Nuove competenze diffuse sul territorio a supporto di una sanità sempre più vicina ai propri cittadini, che potranno contare su un nuovo importante servizio. Arricchire le competenze dei presidi nelle valli – ha proseguito Ferro – ci offre anche l’opportunità di dimostrare la nostra capacità di fare rete, in un sistema di stretta collaborazione tra struttura ospedaliera e medicina del territorio. La sinergia tra i vari livelli è la formula vincente per la gestione dei differenti bisogni di salute dei cittadini, in una fase in cui fenomeni come l’invecchiamento e l’aumento delle cronicità non posso essere trascurati».
«Gli ambulatori sul territorio – ha dichiarato Giuliano Brunori – hanno l’obiettivo di identificare precocemente i pazienti con malattia renale, gestirne le complicanze e l’evoluzione, informare il paziente sulle cure possibili, sulla scelta della dialisi e del trapianto di rene. Tutte queste attività sono svolte in stretta collaborazione con i medici di medicina generale. Nel periodo pre-covid è stato elaborato da alcuni nefrologi, medici di medicina generale, e infermieri del territorio il PPDTA (prevenzione e percorso diagnostico terapeutico assistenziale) che permette la corretta gestione della malattia renale definendo i tempi, gli accertamenti, la presa in carico del paziente».
Grande apprezzamento per il nuovo ambulatorio da parte del sindaco di Borgo Valsugana Enrico Galvan: «un servizio come questo rappresenta proprio quella multidisciplinarità che i territori ambiscono ad avere. Si tratta di un grande valore aggiunto che qualifica il lavoro dell’ospedale e di tutti gli operatori».
Nel corso del 2021 l’Unità multizonale di nefrologia ha gestito 4664 visite ambulatoriali a Trento (comprese 1891 visite per pazienti con trapianto di rene e 516 viste per pazienti in dialisi peritoneale ambulatoriale) e 1206 visite ambulatoriali negli altri presidi ospedalieri della provincia (439 a Rovereto, 317 ad Arco, 211 a Cles, 150 a Tione e 89 a Cavalese). A questa attività ambulatoriale si aggiungono oltre 1800 visite di consulenza nei vari reparti ospedalieri, 30059 sedute di dialisi extracorporea e 976 sedute di dialisi turistica (pazienti dializzati provenienti da altre regioni che trascorrono un periodo di vacanza in Trentino).
La malattia renale cronica è presente, secondo recenti studi condotti sul territorio nazionale, in circa l’8% della popolazione, con una minor incidenza nelle fasce di età inferiori ai 40 anni, per poi invece crescere in maniera importante nelle fasce al di sopra dei 60 anni. I fattori di rischio maggiormente coinvolti nella comparsa della malattia renale sono l’ipertensione arteriosa e il diabete, patologie che frequentemente si associano alla popolazione con età superiore ai 60 anni. Per prevenire la malattia renale cronica è bene tenere sotto controllo i valori della pressione arteriosa (livello di 130/80 e comunque non superiore a 140/90), ridurre l’utilizzo di sale da tavola (sotto i 5 grammi di sale al giorno) per non favorire l’insorgenza dell’ipertensione e di carboidrati (zuccheri) per non favorire la comparsa del diabete, e fare attività fisica con costanza per ridurre il rischio di sovrappeso e obesità.
Nella popolazione a rischio (ultrasessantenni) oltre agli stili di vita salutari, al controllo dei valori della pressione e della glicemia, è utile eseguire almeno una volta all’anno l’esame delle urine e il dosaggio della creatinina e dell’azotemia. Due semplici esami che permettono di identificare precocemente la comparsa della malattia renale e di mettere in atto quanto possibile per ridurre il rischio della progressiva evoluzione della malattia fino alla fase terminale, che richiede la dialisi oppure il trapianto di rene.