Venerdì, 11 Dicembre 2015 Comunicato 3138

Poeti ladini sullo scenario internazionale
“MINORITIES NOT MINORITY: A WINDOW ON ITALIAN CULTURES VOLUME 4 – POETS FROM LADINIA”

"Un assaggio di qualche raro fiore alpino, umile ma prezioso, nato tra le bianche rocce che all’alba e al tramonto si tingono di rosa". Inizia con queste parole la prefazione al volume della collana “Minorities not Minority: A Window on Italian Cultures Volume 4 – Poets from Ladinia” a cura di Rut Bernardi, Fabio Chiocchetti e Paul Videsott. Si tratta di un'antologia di poesie di autori ladini, tradotti in inglese, con l'intento di portare questa produzione letteraria in lingua di minoranza alla conoscenza internazionale. La pubblicazione, sostenuta dalla Regione autonoma Trentino-Alto Adige è stata presentata oggi pomeriggio presso la Sala Rosa della Regione.
"Il valore di quest'opera - ha detto l'assessore regionale Giuseppe Detomas - è quello di portare su uno scenario internazionale una testimonianza della lingua ladina dolomitica. Queste sono le iniziative – ha aggiunto Detomas – che danno un senso all’intervento della Regione a sostegno delle minoranze, che sono un’opportunità per tutti. La priorità – ha ribadito – è tutelare la lingua che rappresenta il primo elemento identitario. Grazie a questa pubblicazione, riusciamo a dare alla lingua ladina una dignità accademica internazionale”.

“L'uso dell'inglese - ha spiegato il professor Paul Videsott - è una novità e dimostra un crescente interesse del pubblico internazionale per la lingua ladina. Soltanto l'inglese - ha precisato - permette di raggiungere un pubblico veramente mondiale”. “Il ladino - ha aggiunto - ha una sua terminologia molto sviluppata alla pari delle grandi lingue”.
“La letteratura ladina adesso - ha detto la scrittrice gardenese Rut Bernardi - è al pari con le altre letterature intorno a noi e dobbiamo smettere di parlare di lingua o di scrittore minoritario. Siamo minori nei numeri non nella qualità”. “I giovani autori scrivono - ha aggiunto - perché hanno qualcosa da dire e vogliono fare letteratura con la loro lingua”. "Possiamo mostrare al mondo, con orgoglio - ha proseguito il direttore dell'Istituto ladino di Fassa Fabio Chiocchetti - il meglio della produzione contemporanea. Attraverso quest'opera - ha precisato - abbiamo individuato i frutti più maturi di questo percorso che nel corso del ‘900 ha bruciato le tappe. Grazie alla traduzione in inglese possiamo parlare al mondo”. (fm)



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