Mercoledì, 22 Aprile 2015 - 02:00 Comunicato 912

MESSA ALLA PROVA, APPROVATO IL PROTOCOLLO D'INTESA CON IL MINISTERO

La Giunta regionale ha approvato un protocollo d'intesa in materia di messa alla prova, che sarà firmato dall'assessore regionale ai Giudici di Pace e alla Mediazione, con il Ministero della Giustizia – Provveditorato regionale per il Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.
Gli Uffici di esecuzione penale esterna di Trento e di Bolzano e il Centro per la Mediazione della Regione collaboreranno nell'applicazione del nuovo istituto della messa alla prova. In particolare gli Uffici di esecuzione penale informeranno gli imputati, che hanno fatto richiesta di sospensione del processo con messa alla prova, della possibilità di rivolgersi al Centro per la Mediazione per mettere in atto condotte atte a promuovere la conciliazione e la riparazione delle conseguenze del reato. Il Centro per la Mediazione, se non vi saranno condizioni ostative, attiverà il tentativo di mediazione.-

Con questa collaborazione si vuole estendere la partecipazione a percorsi di mediazione ad un numero sempre maggiore di persone coinvolte in procedimenti penali. Si vuole anche favorire la diffusione di pratiche di giustizia riparativa promuovendo la cultura della comunicazione e della gestione non violenta dei conflitti. Nel 2004 è stato reso operativo il Centro per la Mediazione, per supportare l'attività dei giudici di pace che possono avvalersene per favorire la conciliazione fra le parti. Dal 2009 l'attività del centro è andata a pieno regime con l'assunzione a tempo indeterminato di personale con uno specifico profilo. Dal 2005 in poi sono state firmate intese con le autorità giudiziarie minorili di Trento e l'Ufficio per i servizi sociali per i minorenni di Trento che hanno esteso l'attività del centro anche in ambito minorile. Un accordo che risale al 2012 e che coinvolge la Regione, la Provincia autonoma di Trento e il Ministero della Giustizia stabilisce la collaborazione e l'azione integrata in materia di trattamento, formazione, orientamento al lavoro e reinserimento sociale dei minori entrati nel circuito penale e delle persone sottoposte a restrizione della libertà e a misure alternative alla detenzione. In quell'occasione si è convenuto sull'importanza di attuare percorsi di mediazione e di ricomposizione del conflitto tra autore e vittima del reato anche attraverso progetti di riparazione. Le linee guida che disciplinano il settore dei giudici di pace prevedono che il Centro per la Mediazione collabori anche nella progettazione e conduzione di laboratori rivolti ai giovani e a persone che sono in esecuzione penale esterna, per la gestione e ricomposizione dei conflitti. Una legge nazionale del 2014 ha introdotto l'istituto della sospensione del processo con messa alla prova anche nel caso di reati specifici a carico di persone adulte. La messa alla prova comporta la prestazione di condotte volte all'eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose del reato, se possibile anche il risarcimento, e lo svolgimento di attività di pubblica utilità, come volontariato di rilievo sociale. La firma del protocollo d'intesa non comporta spese a carico del bilancio regionale. (lr) -