Martedì, 09 Aprile 2013 - 02:00 Comunicato 940

Presentati oggi i progetti di Ipsia e di Mali Dijguija
MALI: NON SI ARRESTA L'IMPEGNO DEL TRENTINO

"Le vicende del Mali hanno trovato spazio sugli organi di informazione per alcuni giorni e poi non se ne è più parlato. Nel frattempo però l'impegno e la presenza delle associazioni di volontariato e solidarietà, là dove ve ne è bisogno, non viene meno e la Provincia di Trento non si sottrae certo alle situazioni di emergenza. Perché in quel martoriato Paese d'Africa uomini e donne muoiono di sete e di fame e vivono sulla propria pelle situazioni più grandi di loro, nelle quali le persone vengono spesso strumentalizzate e sono al centro di usi e abusi". Lo ha detto oggi Lia Giovanazzi Beltrami, assessore alla solidarietà internazionale e convivenza, aprendo i lavori - nella sala stampa di piazza Dante - dell'incontro informativo rivolto anche alle associazioni di volontariato e delle comunità di immigrati e agli organi di informazione per aggiornare su quanto realizzato per fronteggiare l'emergenza umanitaria in Mali, generata dai recenti eventi bellici. Alla riunione erano invitate una decina tra associazioni di solidarietà internazionale e di immigrati e vi hanno preso parte in particolare i rappresentanti delle due associazioni direttamente impegnate in Mali: l'associazione Mali Dijguija con Massitan Kantè e l'associazione Ipsia del Trentino con Fabio Pipinato. "Il nostro sistema di rendicontazione - ha sottolineato l'assessore Beltrami - permette di restituire al territorio il report di quello che viene fatto, di informare tempestivamente la comunità e il mondo della politica locale, perché è giusto informare tutti. Possiamo dire che fino all'ultimo centesimo di questo nostro impegno è andato a buon fine in questi anni. Di questo dobbiamo fare una bandiera. In questi tempi sarebbe più facile fare della mera beneficenza e occuparsi delle proprie cose. La società trentina dimostra invece di essere in grado di assumere su di sé una piena responsabilità civile anche riguardo ad eventi che accadono oltre i propri confini. Di questo dobbiamo ringraziare tutti".-

Sono appunto due i progetti di emergenza realizzati in Mali a seguito della crisi politica e umanitaria che si è venuta a creare. L'Ipsia del Trentino è impegnata in un progetto di assistenza alimentare del costo di 34.017,62 euro (30 mila euro il contributo provinciale) mentre Mali Djiguiya si occupa dell'emergenza acqua nel Villaggio Sos di Sanankoroba: 23.019,80 euro il costo (19.217,00 euro il contributo provinciale).
In Mali l'emergenza umanitaria, infatti , continua. Sono migliaia gli sfollati dalle aree più direttamente interessate dal conflitto: nel paese africano già prima della guerra operavano associazioni trentine impegnate nella realizzazione di progetti di solidarietà internazionale. Il precipitare della situazione politica - sommata ad altri eventi calamitosi, in particolare una nuova siccità - ha reso più che mai preziosa la loro presenta in questo grande paese dell'Africa occidentale, già culla di antichi regni africani e in seguito colonia francese. Illustrato da Fabio Pipinato, l'intervento di Ipsia Trentino - dapprima puntato sul finanziamento di una scuola - oggi si è esteso alla dura realtà dei bisogni alimentari della popolazione del villaggio di Yassing, che si è recentemente riempito di sfollati. Il progetto prevede la fornitura di sacchi di cereali - oltre un migliaio - per un mese, a circa 262 nuclei familiari (3 sacchi per ogni famiglia). Massitan Kantè ha presentato invece l'impegno in corso in un villaggio Sos vicino a Bamako, quello di di Sanankoroba, il quale, fin dai primi disordini del gennaio 2012, è stato costretto a gestire un'emergenza umanitaria oltre l'ordinaria amministrazione: accogliere, assistere ed educare minori senza famiglia, bambini soldato, rapiti, abusati a causa del conflitto. Al Centro sono arrivati un centinaio di nuovi ospiti che si sono aggiunto ai 150 già presenti. Nel villaggio l'approvigionamento dell'acqua avviene tramite un pozzo con pompa alimentata esclusivamente da energia elettrica, ma da tre mesi l'erogazione è intermittente se non assente. La necessità è quindi quella di disporre costantemente di acqua per i bambini e per l'intero villaggio. Il progetto presentato dall'associazione prevede l'installazione sul pozzo di un sistema ad energia solare in grado di azionare la pompa e di rendere l'impianto indipendente.
Anche nei momenti difficili - questo è emerso dall'incontro - non va dunque persa la spinta alle relazioni con il mondo, non si deve far prevalere la chiusura. Perché il futuro del Trentino si baserà - anche - sulla capacità di collaborare: il nostro pianeta ha bisogno di tutti e tutti devono collaborare per risolvere i problemi di tutti.

Immagini a cura dell'ufficio stampa
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