Venerdì, 31 Maggio 2024 - 18:02 Comunicato 1465

Mercoledì 5 giugno, alle 17, nel Polo umanistico della Fondazione Bruno Kessler
Lo statista che vorrei. De Gasperi nella cultura di massa

Mercoledì 5 giugno a Trento il terzo appuntamento di "Quel che resta di Alcide. Viaggio nelle memorie della Repubblica", il ciclo di incontri pensato per riflettere sull’eredità di De Gasperi a 70 anni dalla sua morte.
Immergendosi nelle molteplici forme della cultura di massa, gli storici Maurizio Cau e Marco Odorizzi cercheranno di capire come e quando De Gasperi sia divenuto “lo statista” per antonomasia, staccandosi dalla sua vicenda storica per diventare l’incarnazione senza tempo del “buon politico”.

Cosa resta di Alcide De Gasperi a 70 anni dalla scomparsa? Come si è evoluta la sua memoria e come è stata deformata o manipolata negli ultimi decenni?
Il ciclo “Quel che resta di Alcide. Viaggio nelle memorie della Repubblica” è stato pensato per fare della ricorrenza della morte dello statista l’occasione per un ribaltamento di prospettiva: anziché concentrarsi sul personaggio storico, i quattro incontri di cui si compone questa mini-rassegna mirano a fare di De Gasperi uno specchio dentro cui leggere le dinamiche che hanno accompagnato la costruzione dell’identità della nostra Repubblica. Intercettando gli sguardi che si sono posati su De Gasperi in questi 70 anni parleremo quindi di noi, di come ricordiamo e dimentichiamo, di come costruiamo narrazioni collettive e miti.
Dopo i primi due incontri di maggio, dedicati alla rimozione e celebrazione storiografica di De Gasperi e alla sua presenza nello spazio pubblico, nel terzo evento la riflessione si sposterà sulla cultura di massa, esaminando come e quando la sua esperienza storica si abbia assunto la dimensione di simbolo.
Nella cultura di massa, infatti, De Gasperi ci appare come Lo statista che vorrei ed è infatti questo il titolo dell’appuntamento in programma mercoledì 5 giugno alle 17.00 nell’Aula grande del polo umanistico della Fondazione Bruno Kessler di Trento (via Santa Croce 77). Protagonisti dell’evento saranno gli storici Maurizio Cau dell’Istituto Storico Italo-Germanico della Fondazione Bruno Kessler e Marco Odorizzi della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, che, immergendosi nelle molteplici forme della cultura di massa, cercheranno di capire come e quando De Gasperi sia divenuto “lo statista” per antonomasia, staccandosi dalla sua vicenda storica per diventare l’incarnazione senza tempo del “buon politico”. Un’ispirazione per qualcuno, per molti un contraltare dell’uomo di potere contemporaneo, incapace di visione e – come recita una delle citazioni più frequentemente attribuire erroneamente a De Gasperi – di “pensare alle prossime generazioni”.
Da Ermanno Olmi, a Roberto Rossellini fino a Liliana Cavani, solo per citarne alcuni, sono vari e forse inaspettati gli interpreti che per provare a raccontare De Gasperi hanno utilizzato una cinepresa. Così come tanti, tantissimi, sono coloro che, con maggiore o minore rigore storiografico, hanno portato lo statista trentino dentro ai propri discorsi, a saggi divulgativi di ogni genere, sulle pagine cartacee di giornali e riviste o su quelle digitali dei social media e podcast. Di fatto in 70 anni De Gasperi si è rivelato disponibile agli “utilizzi” più vari.
La relazione di Maurizio Cau è intitolata Il racconto degasperiano sul grande e piccolo schermo, quella di Marco Odorizzi De Gasperi nell’immaginario collettivo. Modera l’incontro Sara Zanatta della Fondazione Museo storico del Trentino.

Info
Gli incontri sono liberi fino a esaurimento posti, senza bisogno di prenotazione. La frequenza è riconosciuta ai fini dell’aggiornamento del personale insegnante. Per informazioni o richieste comunicazione.fdg@degasperitn.it o 0461 314247.

Partnership
La rassegna è organizzata dalla Fondazione Trentina Alcide De Gasperi e dall’Istituto Storico Italo-Germanico della Fondazione Bruno Kessler, con il patrocinio del Comune di Trento e la collaborazione della Fondazione Museo storico del Trentino.

(LF)


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