Venerdì, 08 Ottobre 2021 - 12:44 Comunicato 2810

Le tre vite di Gian Paolo Montali

Pallavolo, calcio, golf: sono i tre sport che Gian Paolo Montali ha attraversato fino ad oggi nel corso della sua carriera, dapprima come giocatore - anche se ironicamente raccontando se stesso esordisce con: "Ero una riserva e non giocavo mai, ho odiato tutti i miei allenatori" - e poi come apprezzato dirigente sportivo in Italia e all'estero.
Il dialogo che oggi a Palazzo Geremia ha aperto la seconda giornata del Festival dello sport, con Matteo Dore di Gazzetta, è stato incentrato sulle poliedriche esperienze di Montali, che con disponibilità e garbo ha ripercorso le tappe del suo cammino, ricordano le vittorie, con decine di medaglie d'oro vinte e una d'argento che considera un monito ("Ogni volta che la guardo mi dico che si può fare meglio") e tanti gustosi episodi legati soprattutto al calcio e alla pallavolo. Come quella volta in cui John Elkann lo chiamò al telefono mentre su un albero stava cogliendo ciliegie e lo convinse ad andare a Torino, cominciando la nuova avventura nel mondo del calcio in Juventus; o quando nell'anno dell'Inter del triplete una montagna umana di tifosi della Roma, tra due ali di poliziotti in tenuta antisommossa, gli consegnarono una corona di fiori per la sua squadra "di morti", intimandogli di vincere - pena non uscire dall'Olimpico.
Gian Paolo Montali al Festival dello Sport [ Ufficio Stampa PAT]

Da qualche anno Gian Paolo Montali ha accettato una nuova sfida, quella del golf. Uno sport poco conosciuto in Italia, ma con una grande tradizione e popolarità in altri Paesi europei e negli Stati Uniti, che Montali sta guidando verso la Ryder Cup, l'evento più importante del golf internazionale che si terrà in Italia nel 2023: "Una sfida incredibile, che porterà 250 mila persone in gara, un evento di audience mondiale - la platea di persone interessate arriva agli 800 milioni - e un progetto che punta alla crescita e allo sviluppo del golf in Italia", ha spiegato, cercando di trasmettere il principio che questo sport è per tutti e non è così costoso come comunemente si pensa. "L'evento avrà un indotto notevole, con una serie di legacy importanti: quando gli eventi sono fatti con intelligenza portano solo vantaggi al territorio che li ospita", ha concluso Montali.

(sil.me)


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