
Due talenti indiscussi che in realtà da piccolissimi hanno condiviso la passione per gli sport invernali. Entrambi sugli sci a 3 anni, la carabiniera di La Salle sulle piste di Courmayeur, l’attore sui tracciati della bergamasca. Tutti e due con un percorso sportivo negli sci club, Giorgio addirittura con vittorie in gare di slalom gigante, mentre Federica agli albori faticava nel trovare il ritmo fra le porte larghe. Poi il clik, con Pasotti che decise di dedicarsi anima e corpo alla recitazione, interpretando un’infinità di film al cinema e in tv, per immergersi poi con successo anche nel ruolo di regista, e la Brignone, seppure con qualche lustro di differenza, che iniziò a vincere gara dopo gara. Addirittura la prima vittoria in Coppa del Mondo era arrivata dopo la sua quinta gara nel massimo circuito. A cascata poi 27 vittorie in Coppa del mondo e 69 podi, tre successi nelle Coppette di specialità, tre medaglie alle Olimpiadi, un titolo e altri due podi ai campionati mondiali.
Tra gli argomenti affrontati ha colpito quello legato alla gestione della pressione prima di una performance. “È un aspetto – ha raccontato Federica – sul quale continuo a lavorare e nelle ultime due stagioni mi sono resa conto di aver trovato una maturazione mentale significativa, che mi consente di gestire meglio l’ansia agonistica. Adesso mi diverto molto di più”. Sulla stessa frequenza d’onda anche Giorgio: “L’esperienza ti aiuta a combattere la tensione e le emozioni, quindi di goderti il lavoro che si affronta. Mi ricordo ancora la mia prima apparizione al teatro di Udine con 1200 spettatori, dove urlavo per cercare di farmi sentire anche in fondo alla sala, con il terrore interiore. Con l’esperienza poi superato”.
L’incubo peggiore? Per la Brignone, e accade spesso nel sonno, di non riuscire ad arrivare alla partenza in tempo. Nella vita quotidiana quella di farsi male. Per Pasotti la perdita della memoria: “Sul palcoscenico può capitare di avere dei black out, fortunatamente improvvisando sono sempre riuscito a rimediare. Mi spaventa anche la situazione di rimanere senza batterie del microfono”.
Quale il talento personale? La determinazione per la sciatrice valdostana. L’alta competitività che dallo sport ha traslato nel lavoro per cercare di alzare continuamente l’asticella per l’attore e regista bergamasco.