La violenza contro le donne è oggi un tema centrale del dibattito pubblico. Se negli ultimi anni sono cresciute le iniziative di sensibilizzazione ed è aumentata la fiducia nel supporto da parte delle istituzioni, i dati restano allarmanti. Il Trentino-Alto Adige/Südtirol è tra le regioni con gli indici più alti in fatto di violenza contro le donne (Report 2022: Il pregiudizio e la violenza contro le donne – Direzione centrale della Polizia criminale, Dipartimento di pubblica sicurezza).
Dal 2018 la Fondazione Museo storico del Trentino e l’Istituto Storico Italo-Germanico FBK organizzano annualmente un seminario di studi storici in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Nelle cinque precedenti edizioni, sono stati affrontati i temi delle radici culturali della violenza di genere, dell’emarginazione professionale e del gender gap, del legame tra violenza e prostituzione, della violenza in contesti di guerra.
L’analisi di casi di epoca moderna e contemporanea, la riflessione sulla memorialistica, hanno sempre incontrato un grande interesse da parte del pubblico. Al di là della significativa presenza in termini quantitativi, si è notato che gli/le insegnanti hanno mostrato un forte coinvolgimento in questa specifica attività formativa, esplicitando spesso il desiderio di poter fruire di materiali integrativi e indicazioni di buone pratiche da utilizzare in classe. Per andare incontro a questa specifica domanda, si è quindi deciso di consolidare la proposta con la presentazione di progetti didattici, editoriali ed esperienze già realizzate.
Il seminario, di carattere divulgativo e aperto alla cittadinanza, è accreditato anche come corso di aggiornamento per il corpo docente.
Il titolo scelto per l’anno 2023, “Le parole della violenza contro le donne”, fa riferimento al vocabolario che si è stratificato nel tempo (non solo in negativo: vi rientrano anche parole come consenso e consapevolezza); un vocabolario che ritroviamo nelle fonti storiche (come gli atti processuali e la stampa), nella rappresentazione mediale e che diventa veicolo fondamentale nell’educazione scolastica.
I casi di studio presentati nel seminario saranno così utili non solo per documentare la dimensione culturale e di lungo periodo del fenomeno, sensibilizzando la cittadinanza, ma anche per fornire strumenti didattici e discutere di buone pratiche per parlare di violenza di genere a scuola, usando con efficacia le fonti storiche e facendole dialogare con le parole della contemporaneità.
Al termine del seminario saranno le parole della regista e attrice Federica Chiusole a portare la violenza contro le donne nel linguaggio teatrale.
PROGRAMMA
Le parole della violenza contro le donne: dagli archivi alle scuole
Venerdì 10 novembre 2023, ore 15-18.30
Sala conferenze di Trento della Fondazione Caritro, via Garibaldi 33
Saluti istituzionali
Introduzione e coordinamento Cecilia Nubola (FBK-Isig)
Prima parte
Le fonti storiche raccontano la violenza contro le donne
Fernanda Alfieri (Università di Bologna)
Racconti, contesti e percezioni della violenza. Spunti dal caso di Artemisia Gentileschi
Elena Tonezzer (Fondazione Museo storico del Trentino)
“La duplice tragedia”. La stampa trentina di inizio Novecento
Sara Zanatta (Fondazione Museo storico del Trentino)
“Processo per stupro”. Quando la violenza passa in televisione
Seconda parte
Esperienze didattiche e violenza contro le donne
Marina Garbellotti (Università di Verona) e Simona Feci (Università di Palermo)
Genere e storia, una questione didattica aperta. (Sul volume L’Età moderna. Altri sguardi, nuovi racconti - Settenove, 2022)
Vincenzo Lagioia (Università di Bologna)
Intorno alla violenza di genere. Esperienze di didattica storica ed età moderna
Federica Chiusole (regista)
Performance e teatro per raccontare la violenza di genere
Terza parte
“q. b.?”. Reading di e con Federica Chiusole
Tratto dallo spettacolo “q. b.?”, che significa “quanto basta” e si usa in cucina per definire una quantità a piacere, a discrezione di chi cucina. C'è però un punto di domanda, perché con questo spettacolo che indaga il tema della violenza sulle donne gli autori si chiedono e chiedono “quanto basta” parlare di femminicidi per considerarli un vero e proprio stillicidio giornaliero del genere femminile.
Comitato scientifico
Fernanda Alfieri (UniBo), Cecilia Nubola (FBK-Isig), Elena Tonezzer (FMsT), Sara Zanatta (FMsT).