Domenica, 12 Ottobre 2025 - 14:37 Comunicato 2964

Le leggende dell’apnea Pipin Ferreras e Umberto Pelizzari: una competizione da record

La storica rivalità che ha dato vita, negli anni ’90, ad un alternarsi di sfide alla conquista di record mondiali in varie discipline, è ciò che più caratterizza queste due leggende dell’apnea: Pipin Ferreras e Umberto Pelizzari. Una competizione tra le più iconiche nella storia dello sport, che ha spinto i due atleti sempre più giù, raggiungendo profondità incredibili. Al termine delle rispettive carriere agonistiche, entrambi hanno intrapreso percorsi legati all’insegnamento, mettendo a disposizione dei nuovi apneisti, la loro straordinaria esperienza. Pelizzari inoltre, ha creato la sua "Apnea Academy" per trasmettere le sue conoscenze a chiunque voglia esplorare il mondo dell’apnea ad alto livello.

I SIGNORI DEGLI ABISSI Nella foto: Silvia Guerriero, Pipin Ferreras, Umberto Pelizzari [ Daniele Paternoster - Archivio Ufficio Stampa PAT]

Campioni, rivali, amici. Intervistati da Silvia Guerriero, giornalista della Gazzetta dello Sport, Pipin Ferreras e Umberto Pelizzari sono stati i protagonisti di un’epopea sportiva sott’acqua che ha segnato la storia dell’apnea.

Due fenomeni che hanno trovato l’adrenalina nelle profondità marine, una rivalità che richiama inevitabilmente quella tra altri due campioni, Jacques Mayol ed Enzo Maiorca, che in verità, sono stati i primi ispiratori delle loro gesta. Va riconosciuto inoltre, che l’elemento “sfida” che ha caratterizzato i binomi “Mayol - Maiorca” e “Ferreras - Pelizzari" è stato uno, forse il più importante contributo nel far conoscere l’apnea come disciplina sportiva.

Il loro “duello”, che è diventato un simbolo di coraggio e di superamento dei limiti, non solo fisici ma soprattutto mentali, rendendoli due vere e proprie leggende dello sport, è partito nel 1990 ed è culminato con il raggiungimento degli 80 metri in assetto costante da parte di Pelizzari nel 1999, considerata la più pura delle specialità perché si sale e si scende con le sole proprie forze. La carriera di Pelizzari si è conclusa con un record di 150 metri in assetto variabile "No Limits" nel 1999, un'impresa che ha segnato un momento epico per lo sport, essendo stato il primo uomo al mondo a raggiungere tale profondità. Pipin, da parte sua, ha raggiunto 171 metri in assetto "No Limits" nel 2003, diventando un altro simbolo del record mondiale. 

Ma questa rivalità va al di là dei numeri: quella tra Ferreras e Pelizzari è stata una sfida di stili, di personalità e di filosofie, una vera e propria corsa agli abissi che nel 2001 è arrivata anche al grande pubblico, grazie al film “Ocean Men”, dedicato proprio alla storia dei due campioni dal regista Bob Talbot.

Al Festival dello Sport di Trento, il cubano di Matanzas e il ragazzo di Busto Arsizio, hanno fatto rivivere le loro sfide che per anni hanno appassionato il mondo della subacquea nella ricerca di risposte nel blu più profondo.

Questi atleti straordinari hanno condiviso le loro esperienze, condite anche da aneddoti esilaranti, perché la loro storia non è solo un racconto di sfide fisiche, ma anche di un viaggio interiore che offre un esempio prezioso per chiunque voglia migliorarsi. Umberto e Pipin hanno raccontato come la loro passione per il mare sia nata fin da giovani. Umberto, cresciuto lontano dal mare, ha trovato nell'acqua una sfida da vincere. Pipin, invece, ha imparato a nuotare prima di camminare.

Inevitabile il confronto con Jacques Mayol ed Enzo Maiorca. Come loro, due approcci diversi all’apnea, due modi diversi di vedere il mare. “Pipin ed io abbiamo seguito una strada già tracciata - ha spiegato Pelizzari - , a Mayol e Maiorca non è mai stato insegnato nulla, sono stati degli esploratori e dei pionieri”. Umberto ha anche raccontato del ruolo straordinario dei rispettivi team a supporto dei due campioni: “Tutti uomini che parlavano di mare, che sapevano trasmettere storie. La rivalità nasceva prima tra i team che tra i due apneisti”.

(ds)


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