
Marcegaglia ha spiegato come quello attuale sia un mondo molto diverso da quello visto fino a quattro anni fa, contraddistinto da un crescente protezionismo, da una geopolitica molto complicata e da due guerre pesanti in cui la diplomazia fatica a svolgere il proprio ruolo. Un mondo incerto, in trasformazione al quale bisogna adeguarsi e cogliere le opportunità che si palesano. La figura di rottura è il presidente statunitense Donald Trump, che con l'annuncio di nuovi dazi nei confronti di numerosi stati vuole ridefinire le regole dell'economia mondiale. "L'epoca della globalizzazione è finita – ha spiegato il ministro Urso - l'Europa deve reagire, riunire l'occidente per ridurre i dazi e in seguito stipulare accordi con altre realtà internazionali. Penso per esempio alla penisola arabica, all'India, all'Australia e Nuova Zelanda. L'Italia, ma anche il nostro continente per uscire al meglio da questa situazione deve mettere in campo quattro azioni: concludere al meglio il negoziato con gli Stati Uniti riducendo i dazi; preparare delle misure di salvaguardia nel continente per tutelare la produzione interna nel caso i negoziati con i paesi extraeuropei non andassero a buon fine; stipulare accordi di libero scambio con altri attori internazionali; realizzare una politica energetica industriale e commerciale europea, prendendo atto che il green deal è morto".