Con toni ironici e stimolata da oggetti particolari, pescati da una borsa marchiata Trentodoc Festival, l’attrice si è raccontata iniziando dalla sua grande passione per i cavalli, che lei definisce una specie di malattia congenita, ricordando con orgoglio le competizioni di salto ad ostacoli sin dall'infanzia, ma anche il piacere di guidare il camion per trasportare il suo cavallo.
Con un mestolo da cucina, Caterina Guzzanti ha parlato della sua scarsa propensione in ambito culinario, ammettendo di saper fare quello che serve per sopravvivere e di non mangiare cose disordinate che visivamente le danno fastidio.
Il terzo oggetto, una macchinina verde, è stata poi l’occasione per parlare del figlio Elio, il "coinquilino" nato nel 2014 e con già sviluppato il senso della privacy, che porta il nome dello zio, anch’egli grande appassionato di cavalli, deceduto alcuni mesi prima.
Non poteva mancare un riferimento al mondo del cinema. In particolare, è stato menzionato il film "Noi anni luce", in cui l'attrice ha interpretato il ruolo di una quarantenne madre di un'adolescente fuggita improvvisamente: un ruolo dal sapore drammatico, che ha avuto il piacere di interpretare in quanto, ha dichiarato, spesso chi fa comicità ha sempre la sensazione di non esser considerato sul serio.
Diverso è invece il caso di “Cattiva coscienza”, una commedia che narra una storia romantica, in cui ha interpretato non un essere umano ma una coscienza che fa del suo meglio e che Caterina Guzzanti ha definito un po’ “montessoriana”, che sembra sposare la filosofia del “lascialo fare… sbaglierà da solo…”.
Dalla borsa è poi uscito un pesciolino rosso, emblema di “Boris”, una serie tv andata in onda per la prima volta nel 2007 ed arrivata fino alla quarta serie nel 2022. Questa esperienza rappresenta metà della carriera dell'attrice e ha avuto un impatto profondo anche sul piano relazionale, poiché il cast è diventato come "un condominio" di persone che si incontrano ancora e trascorrono le vacanze insieme.
Il libretto “La scoria infinita” di Arianna Gaudio ha poi portato Caterina Guzzanti a parlare della tournee in cui presenta una commedia dei luoghi comuni, nati dalla descrizione di fatti realmente accaduti, osservati e annotati durante momenti di viaggio trascorsi in treni o autobus notturni.
Infine, l'elemento più importante, che non può essere rappresentato da un oggetto né contenuto in una borsa, è il suo rapporto con Sabina e Corrado, simboleggiato dall'immagine della loro chat chiamata "vabbeh", che presenta una foto della loro infanzia. Caterina ha raccontato dell'affetto che li lega e dell'armonia tra di loro, che si esprime attraverso un linguaggio tutto loro, quasi "scattoso".
Il Trentodoc Festival è promosso dalla Provincia autonoma di Trento e organizzato da Istituto Trento Doc e Trentino Marketing, in collaborazione con il Corriere della Sera.