
Ad aprire i lavori è stato l’assessore alla salute, politiche sociali e cooperazione, Mario Tonina a cui sono seguiti gli interventi di Federica Resta, direttrice del Servizio affari legislativi e istituzionali dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, Roberto Soj del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio, Serena Battilomo direttrice Ufficio 3, Sistema informativo sanitario nazionale del Ministero della Salute oltre al dirigente generale del Dipartimento salute e politiche sociali della provincia autonoma di Trento Antonio D’Urso e al direttore generale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari Antonio Ferro. Nella seconda parte del pomeriggio gli interventi si sono focalizzati sulla sanità digitale e sullo stato di attuazione del Fse2.0 in Trentino, con gli interventi di Diego Conforti (Ufficio Innovazione e ricerca), Alessandro Bazziga (Dipartimento tecnologie Apss) e Luciano Bocchi (Dipartimento risorse umane) a cui è seguita una tavola rotonda moderata da Andrea Nicolini (TrentinoSalute4.0), con la partecipazione dei rappresentanti degli ordini professionali sanitari, dell’Università di Trento, della Fondazione Bruno Kessler, di Confindustria Trento e della Consulta provinciale per la salute.
L’incontro è stata l’occasione per costruire una base di conoscenza comune e fare il punto su quanto realizzato dal progetto su infrastrutture e competenze del personale analizzando al contempo opportunità, sfide e prospettive future legate al Fascicolo sanitario elettronico 2.0.
L’intervento Fse 2.0 si colloca all’interno della missione 6 del Pnrr, investimento M6 C2 1.3 “Rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati e la simulazione” articolato su due linee di attività per rendere il Fascicolo sanitario elettronico omogeneo su tutto il territorio nazionale e accessibile dagli assistiti e dagli operatori sanitari. La prima linea di attività è relativa al potenziamento dell’infrastruttura digitale dei sistemi sanitari, a cui sono destinati a livello nazionale circa 300 milioni di euro, di cui circa 2 milioni e mezzo assegnati alla Provincia autonoma di Trento. La seconda linea riguarda l’incremento delle competenze digitali dei professionisti del sistema sanitario (formazione e comunicazione), a cui sono destinati a livello nazionale poco più di 311 milioni di euro, di cui più di 2 milioni e mezzo assegnati alla Provincia autonoma di Trento.
Dal 2023 la sanità trentina è impegnata per realizzare il nuovo Fascicolo sanitario elettronico, adeguando l’Fse già attivo nella nostra provincia agli standard tecnologici definiti a livello nazionale, con l’obiettivo di alimentarlo con dati nativi digitali e omogenei per tutto il Paese. L’Fse 2.0, insieme a telemedicina, monitoraggio remoto e condivisione intelligente dei dati tra professionisti, costituisce una vera e propria infrastruttura digitale di sistema. Il valore strategico del Fascicolo non si limiterà alla dimensione individuale della cura. I dati sanitari, se gestiti in modo sicuro, interoperabile e rispettoso della privacy, sono uno strumento imprescindibile di governo del sistema sanitario: permettono una programmazione più efficace, una distribuzione più equa delle risorse, una capacità di risposta più tempestiva ai bisogni di salute della popolazione. Inoltre Fse 2.0 è destinato a diventare per i cittadini il punto unico di accesso digitale al servizio sanitario e, progressivamente, anche ai servizi sociosanitari.
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alessio Butti, impossibilitato a partecipare, ha inviato un messaggio ai partecipanti all’evento dove ha sottolineato quanto il fascicolo sanitario elettronico e l’ecosistema nazionale dati siano: «Per tutti noi un’opportunità preziosa e irrinunciabile» e ancora: «Entrambi sono alla base di una trasformazione profonda: tecnologica, ma anche culturale; digitale, ma soprattutto umana; innovativa, senza mai essere esclusiva e, per finire, una trasformazione condivisa, tra centro e territorio».
L’assessore alla salute e politiche, Mario Tonina, nell’aprire i lavori ha sottolineato l’importanza simbolica e operativa di questo evento, che riunisce istituzioni, professionisti e rappresentanti del governo per un confronto sul Fascicolo Sanitario Elettronico e sulla digitalizzazione dei servizi. Portando i saluti della Giunta provinciale e del presidente Maurizio Fugatti, Tonina ha evidenziato l’impegno del Trentino nel costruire una sanità sempre più integrata, equa e accessibile. «La digitalizzazione – ha affermato – non è un’opzione, ma una leva strutturale per garantire accesso, qualità della cura e continuità assistenziale. Il Fascicolo Sanitario 2.0, insieme alla telemedicina e ai sistemi di monitoraggio remoto, rappresenta un’infrastruttura strategica, destinata a diventare il punto unico di accesso del cittadino ai servizi sanitari e sociosanitari». Da questo punto di vista l’assessore ha richiamato l’urgenza di rendere l’innovazione inclusiva e di non lasciare indietro nessuno, soprattutto nei contesti di fragilità e nelle aree periferiche: «Il vero obiettivo – ha aggiunto – è costruire una sanità più giusta ed equa, digitale ma anche umana, sostenuta da un’alleanza forte tra istituzioni, professionisti e volontariato. In Trentino questa rete esiste, e rappresenta un punto di forza storico del nostro territorio». Con oltre 300mila trentini che già utilizzano TreC, la Provincia autonoma si presenta pronta a recepire gli standard nazionali con un approccio evolutivo e responsabile, forte dell’esperienza già maturata. «La sfida che abbiamo davanti – ha concluso – è fare della digitalizzazione uno strumento di equità, prossimità e solidarietà».
Sul tema è intervenuto anche il dirigente generale del Dipartimento salute e politiche sociali, Antonio D’Urso, che ha richiamato i valori fondanti del sistema sociosanitario trentino – equità, vicinanza ai territori e accompagnamento delle persone in situazioni di bisogno – sottolineando come il digitale non sia una scelta opzionale, ma una direzione obbligata per affrontare i cambiamenti in atto. «La realtà non va subita, ma gestita», ha affermato, invitando a leggere e governare le trasformazioni del sistema con consapevolezza e visione.
«Siamo di fronte ad un cambiamento epocale per tutta la sanità italiana – ha spiegato nel suo intervento il direttore generale di Apss Antonio Ferro – che vede impegnati tutti gli attori della sanità pubblica e privata. Con il progetto, Fse2.0 e la progressiva realizzazione dell’Ecosistema dei dati sanitari, stiamo entrando in una nuova fase della sanità digitale che non si esaurisce nella dimensione clinico-assistenziale, ma si estende a quella predittiva e preventiva. Grazie alla disponibilità di una grande mole di dati sanitari strutturati saranno possibili migliori percorsi di cura e prevenzione, una più efficace programmazione sanitaria e una ricerca scientifica più solida e tempestiva».
Riprese e immagini a cura dell'Ufficio stampa
Assessore Tonina
D'Urso
Bazziga
Mariotti
Soj
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