
La combinazione per una transizione energetica senza intoppi sta in una buona integrazione tra investimenti, mercati, normative e obiettivi ambiziosi che i territori devono accettare sia a livello nazionale che a livello internazionale. È quanto emerso dagli interventi al panel che si è diviso su due focus: da una parte, il tema delle energie rinnovabili e, dall’altra, quello dell’efficientamento energetico.
Quanto alle energie rinnovabili, secondo Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricità Futura, la principale associazione del settore elettrico italiano, il problema del nostro Paese è la grande discontinuità nelle norme ed è difficile poter sperare di raggiungere i target fissati dall’Europa entro il 2030 in un contesto sfavorevole. Per l’Italia si tradurrebbe in una perdita di competitività e in un’opportunità mancata, in quanto potrebbe contare su risorse importanti per l’autoapprovvigionamento, come sole e vento.
Catia Tomasetti, partner banking di BonelliErede nonché presidente della Banca Centrale di San Marino, ha sottolineato anche le difficoltà a sfruttare le opportunità del PNRR, portando l’esempio dei bandi per la realizzazione degli impianti a biometano. Sul piatto ci sono quasi 2 miliardi del PNRR destinati a questo settore. L’Italia ne è ricca, grazie al settore dell’allevamento, ma “a causa dell’inflazione si sono accumulati ritardi e ci aspettiamo che buona parte dei 2 miliardi non sarà utilizzato”. Va quindi migliorata la nostra capacità di legiferare.
Lo sguardo economico della professoressa Lucia Visconti Parisio ha introdotto nella discussione anche la volatilità del mercato. Le energie rinnovabili hanno molto aumentato la variabilità dei prezzi dell’energia e questo aspetto va tenuto sotto controllo sia nel rispetto del consumatore sia per dare maggiori sicurezze agli investitori. Le soluzioni si possono trovare nella contrattazione sul lungo e breve periodo e anche nella possibilità di stoccaggio dell’energia. Gli impianti di stoccaggio diventano quindi importanti quanto quelli della produzione.
La parte dedicata all’efficientamento energetico, ha visto due case histories.
Per Epta, gruppo multinazionale specializzato nella refrigerazione commerciale, con sede a Milano, era presente il presidente e CEO, Marco Nocivelli, fresco di nomina a vicepresidente di Confindustria con delega alle politiche industriali e al Made in Italy. Imprenditore in un settore particolarmente energivoro ha portato come esempio la loro tecnologia in grado di dare indicazioni per attuare un risparmio energetico ai supermercati che hanno i loro frigoriferi. Per esempio, in base alla temperatura esterna ricevono un alert per resettare gli impianti, ridurre i consumi e aumentare di conseguenza i ricavi.
Claudio Levorato, presidente del Gruppo Rekeep, si occupa anche di efficientamento energetico degli edifici e ha salutato con favore la direttiva “case green”. “Qualsiasi comunità deve darsi delle regole anche nell’abitare – ha spiegato – perché tutto quello che avviene negli edifici si scarica sul pubblico in termini di welfare. Trovo in questo un incentivo per il miglioramento del patrimonio edilizio a cui guarda la direttiva. Non solo, sarà occasione per una nuova industria, per nuovo lavoro e di conseguenza creazione di PIL. Non sarà facile ma intanto mettiamoci a lavorare”.