Domenica, 07 Maggio 2023 - 14:53 Comunicato 1271

La sfida più grande per l’IA generativa? L’educazione!

Si è tenuto nell’ambito di Wired Next Fest Trentino “Le regole dell’algoritmo perfetto”, dialogo tra Marco Guerini, responsabile di ricerca in Fondazione Bruno Kessler, e Lorenzo Cella, software engineer noto ai più come creatore di Pizza Gpt. Sala gremita a Palazzo del Bene per un confronto serrato, moderato dal giornalista di Wired Stefano Priolo. La conversazione ha alternato aneddoti curiosi e pillole di approfondimento per aiutare i presenti e chi ha seguito in streaming a definire con chiarezza alcuni aspetti, toccando tre punti fondamentali.
Stefano Priolo, Lorenzo Cella, Marco Guerini [ Nicola Eccher Archivio Ufficio Stampa PAT]

Il primo punto ha riguardato il funzionamento stesso dell’intelligenza artificiale generativa, fra aspetti teorici riferiti da chiarire e derive da contenere, in particolare ocn riferimento alle fake news ed altri fenomeni emergenti.

Guerini ha descritto il modello statistico del linguaggio su cui si basano le tecnologie attuali. Grazie a reti neurali, data una stringa di testo si è in grado di predire la parola seguente più probabile effettuando un calcolo per ogni parola del vocabolario. Fatto questo si sceglie la parola successiva fino a completare la frase.

In particolare la potenza dei nuovi modelli in funzione deriva dai seguenti elementi chiave: le reti neurali sono costituite ormai da decine di miliardi di parametri; la quantità e qualità de dati processabile è sempre maggiore; si è ora in grado di insegnare non solo a predire ma anche a ricevere istruzioni; grazie al cosiddetto “reinforcement via human feedback” è possibile raffinare il risultato coinvolgendo operatori umani nella scelta fra diverse possibili risposte automatiche proposte dal sistema. Tutto ciò è l’iceberg che sta sotto la risposta più adeguata che gli agenti conversazionali ci propongono in tempo zero e che fa sì che essi sembrino intelligenti.  

Cella ha condiviso l’esperienza di Pizzagpt, interfaccia che interpella le API di open ai permettendo anche in Italia di continuare a usare ChatGPT nonostante il blocco temporaneo del sito web a seguito dell’intervento del garante. I dati registrati raccontano il successo dell’iniziativa, con 50 mila utenti al giorno e un milione di visitatori nell’ultimo mese.

Il secondo aspetto toccato sono state le Fakenews e la possibilità di combatterle proprio con l’aiuto dell’AI.

Guerini ha introdotto le logiche con cui nel suo gruppo di ricerca in FBK vengono costruite le contronarrazioni, grazie ad algoritmi generativi specializzati su task specifici, ad es. imparare a rispondere a fakenews o all’odio online, e a farlo anche con gentilezza. È importante sottolineare come per far questo non ci si limiti a lanciare bot online ma si aiutano factcheckers, attivisti e operatori, ad es. di ong, a fronteggiare il problema con più efficacia e in modo più efficiente. In tal modo la IA coi suoi suggerimenti velocizza e arricchisce il lavoro degli uomini, umani aumentati, e non sostituiti dalla tecnologia.

L’ultimo punto, ma non per importanza, è stato il ciclone mediatico, l’hype che ha posto l’AI in cima alle attenzioni del discorso pubblico negli ultimi mesi. Sollecitato dal moderatore, Guerini ha messo in evidenza come questa grande attenzione rappresenti un’opportunità perché c’è bisogno di parlarne e soprattutto di promuovere attività di literacy, fare educazione a tutti i livelli a proposito di queste tecnologie così presenti e che sono destinate a essere sempre più rilevanti nel nostro immediato futuro.  

“Al di là degli sforzi regolatori, queste tecnologie – ha commentato Guerini - saranno comunque parte della nostra vita. Dovrebbero essere insegnate nelle scuole, in Cina l’AI è già materia di studio nelle scuole. In un momento storico in cui il perfezionamento vorticoso e percepibile di settimana in settimana riguarda non solo i testi ma anche voce e immagini e video, l’unico modo per rendere molto più difficile fregare l’uomo della strada sarà renderlo più consapevole e per ottenere questo cambiamento sociale occorre uno sforzo senza precedenti in educazione.”

Il Wired Next Fest Trentino è organizzato da Wired Italia in partnership con la Provincia autonoma di Trento – Assessorato Sviluppo Economico,  Ricerca, Lavoro, Trentino Marketing e Trentino Sviluppo ed in collaborazione con il Comune di Rovereto e l’Università di Trento. Insieme alla redazione di Wired Italia, hanno contribuito alla costruzione del palinsesto la Fondazione Bruno Kessler, la Fondazione Edmund Mach, l’Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa - IPRASE, il MUSE - Museo delle Scienze e la Fondazione Hub Innovazione Trentino.

(gs)


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