“Le bandiere su questo colle – ha detto il reggente Marsilli - in genere sono quelle di entità statuali, organismi multilaterali come l’Onu, o realtà che attendono ancora un riconoscimento. Per la prima volta viene accolta la richiesta di adesione di una ong. Ciò è reso possibile da una perfetta entità di vedute, esemplificata dai sette valori che rappresentano altrettanti pilastri dell’ente che raccoglie Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, un punto di riferimento per milioni di persone nel mondo, più volte insignito del premio Nobel per la pace".
L’assessore di Rovereto Mauro Previti ha portato i saluti del Comune ospitante, e di tutta la cittadinanza della “Città della pace”. La Croce Rossa, ha detto, “rappresenta un esempio importantissimo. Il volontariato è un aspetto assolutamente importante nella vita del Trentino, anche per la politica, che è chiamata a dare voce a chi non ce l’ha”.
Di Donato, vicario del Commissario del Governo, ha portato i saluti del prefetto Santarelli, ricordando il valore storico e simbolico della Campana voluta da don Rossaro alla fine della Grande Guerra. “Questa cerimonia – ha detto - è però anche un’occasione per ringraziare la Croce Rossa, i cui volontari fin dal lontano 1864 si mettono al servizio di chi soffre, a volte anche a prezzo della loro stessa vita”.
Il presidente Rocca ha fatto i migliori auguri al presidente nazionale della Croce Rossa italiana e a tutto il direttivo dell’ente, e ha riconosciuto come la Croce Rossa del Trentino sia sempre fra le prime a mobilitarsi, anche in occasione dell’accoglienza dei profughi dall’Ucraina. L'organizzazione a cui Rovereto dà il suo benvenuto racchiude 192 realtà, e quindi paesi, che aderiscono alla Croce Rossa e alla Mezzaluna Rossa. “Paesi con tradizioni e culture diverse – ha detto Rocca - ma uniti dai principi che guidano la nostra attività. Come federazione internazionale siamo nati proprio alla fine della Prima Guerra Mondiale. Dopo quel conflitto fratricida si sentì la necessità di lavorare assieme per crescere, coordinarsi, dare il migliore aiuto possibile a chi aveva bisogno. Il riconoscimento di oggi lo testimonia bene, e ne siamo molto orgogliosi. Dobbiamo continuare difendere la neutralità della Croce Rossa ad ogni costo e diffondere i valori su cui si basa il nostro operato nella maniera più vasta possibile”.
Poi l’alzabandiera e infine i cento rintocchi di Maria Dolens, a sancire un altro momento solenne di questa istituzione così unica qual è la Fondazione Campana dei Caduti di Rovereto.