
Ad aprire l’evento è stato Paolo Ruffini, attore e produttore, presentando la nuova iniziativa che porterà La Zanzara nei più importanti teatri italiani. Dopo l’introduzione, i riflettori si sono accesi su Cruciani e Parenzo, che hanno raccontato l’evoluzione e il successo del loro programma cult, nato nel 2006 e che oggi è diventato il podcast più ascoltato d’Italia su Spotify con oltre 50 milioni di download. La Zanzara continua a distinguersi come un format unico nel panorama italiano, capace di mescolare attualità, satira e surreale, trasformando ogni intervento in uno spettacolo imprevedibile. E la provocazione non si ferma qui. Il duo infatti è pronto a portare in giro per l’Italia il nuovo Zanzara Show, che debutterà il 20 luglio alla Versiliana di Marina di Pietrasanta. Alcune date sono già sold out e alle 12 tappe già previste, da oggi se ne sono appena aggiunte altre due: Roma (24 ottobre) e Napoli (15 novembre). Uno spettacolo teatrale unico, dove neppure gli organizzatori sanno chi salirà effettivamente sul palco. «È uno spettacolo sorpresa», spiegano i conduttori, «perché l’ospite previsto potrebbe essere stato arrestato pochi minuti prima». Un’ironia tagliente che si intreccia con la realtà, in un’epoca in cui il genere true crime domina podcast e piattaforme video. Il criterio per la scelta degli ospiti? «La spontaneità prima di tutto», dichiarano Cruciani e Parenzo. «Non ci sono personaggi inventati, è tutto drammaticamente vero. Anche in teatro sarà così: uno spettacolo che ribalta le regole del palcoscenico, come facciamo ogni giorno in radio». La Zanzara si conferma ancora una volta molto più di un programma radiofonico: è uno spazio libero, tagliente e imprevedibile, dove ogni telefonata può trasformarsi in uno show e ogni apparizione dal vivo in una miccia pronta ad accendersi. Anche a Trento, il morso è arrivato forte e chiaro.
Sul palco è salito anche Fabio Tamburini, direttore del Sole 24 Ore e di Radio 24, che con tono ironico ha definito La Zanzara «la mia croce e delizia». Ha raccontato il suo rapporto, vivace e talvolta turbolento, con i due conduttori che spesso lo coinvolgono in diretta mentre è impegnato nella chiusura del giornale. «Seguiamo la politica dei cento fiori», ha spiegato, «perché cento fiori devono sbocciare. La dialettica è il motore del mondo». In platea, ad applaudire, anche figure di spicco come l’amministratore delegato del Gruppo 24 Ore Federico Silvestri, il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti e il CEO di Trentino Marketing Maurizio Rossini. Lo stile dissacrante de La Zanzara, a metà tra satira e cronaca, si è adattato perfettamente al contesto teatrale: nessun copione, solo spontaneità. Una Zanzara in carne e ossa che ha punto con forza, senza risparmiare nessuno.