Lunedì, 28 Settembre 2015 - 02:00 Comunicato 2384

Dal 4 ottobre al 29 novembre un ciclo di incontri fra Trento e Rovereto
LEZIONI DI STORIA: L'ITALIA IN GUERRA

Arrivano in Trentino per la prima volta le "Lezioni di Storia", promosse dalla Provincia autonoma di Trento, Comune di Trento, Comune di Rovereto e Centro Servizi Culturali Santa Chiara, ideate dagli Editori Laterza, realizzate con il sostegno di Casse Rurali Trentine, Cavit, Dolomiti Energia e Mediocredito Investitionsbank.
Dal 4 ottobre al 29 novembre un ciclo di incontri fra il Teatro Sociale di Trento e il Teatro Zandonai di Rovereto vedrà alternarsi nove autorevoli storici in altrettante "lezioni di storia", dedicate ad esplorare il tema del Primo conflitto mondiale di cui ricorre il centenario. Questa immane tragedia, non a caso definita "Grande Guerra" per le sue dimensioni inedite e senza termini di paragone in quanto ad impiego di mezzi tecnologici, numero di stati coinvolti, milioni di soldati sul campo, toccò da vicino il Trentino. Con gli storici protagonisti delle "lezioni", ogni domenica mattina alle 11, si ripercorreranno le tappe principali del conflitto che ha aperto il Novecento europeo e i cui effetti sugli equilibri mondiali, sulle popolazioni e sulle società coinvolte sono stati di lunga durata. "Si tratta - spiega l'assessore alla cultura Tiziano Mellarini - di un'importante opportunità di divulgazione storica e culturale che abbiamo colto e condiviso con l'editore Laterza e che conferma il Trentino quale realtà vivace dal punto di vista culturale, restituendo ad un pubblico ampio ed eterogeneo le tematiche legate alla Prima guerra mondiale grazie alla partecipazione e coinvolgimento di autorevoli e riconosciute personalità".-

Il ciclo dal titolo "L'Italia in guerra" si svilupperà in nove lezioni affidate ad alcuni tra i maggiori storici italiani, divise tra il Teatro Sociale di Trento le prime 5 e il Teatro Zandonai di Rovereto le restanti 4.
Le lezioni si terranno la domenica mattina alle ore 11.00, dal 4 ottobre fino al 29 novembre 2015, presso il Teatro Sociale di Trento e il Teatro Zandonai di Rovereto.
Sarà dunque il primo conflitto mondiale il nucleo tematico di questo ciclo di Lezioni di storia, dal titolo "L'Italia in guerra". Nove storici di fama ripercorreranno le tappe principali della guerra che ha aperto il Novecento europeo e i cui effetti sugli equilibri mondiali, sulle popolazioni e sulle società coinvolte sono stati di lunga durata.
Si partirà il 4 ottobre con Simona Colarizi che racconterà le fanfare della propaganda che in un anno portano l'Italia dalla neutralità all'intervento; l'11 ottobre Alessandro Barbero racconterà Caporetto vista dai vinti e dai vincitori; Mario Isnenghi il 18 ottobre racconterà la fine di vecchi miti e la loro trasformazione, (per esempio, dal patriottismo risorgimentale al nazionalismo del ventennio); il 25 ottobre Gianni Toniolo racconterà i costi della prima guerra tecnologica della storia; il 1' novembre Enrico Camanni parlerà della guerra bianca, la dura vita di trincea tra i monti del confine; l'8 novembre Giulia Caccamo racconterà la fine dell'impero austriaco e l'umiliazione dei vinti; il 15 novembre Gustavo Corni parlerà degli italiani dell'impero asburgico, da patrioti a traditori; il 22 novembre Raoul Pupo racconterà la 'vittoria senza pace' e l'insoddisfazione degli italiani; il 29 novembre concluderà Emilio Gentile con il racconto degli artisti che si lasciarono inebriare dal mito della guerra per poi scontrarsi con la crudeltà dei campi di battaglia.
Le lezioni saranno introdotte nell'ordine da Luigi Sardi, Patrizia Marchesoni, Quinto Antonelli, Alessandro de Bertolini, Claudio Ambrosi, Marco Bellabarba, Camillo Zadra, Fabrizio Rasera, Marcello Bonazza.
Info
L'ingresso a tutte le lezioni sarà libero fino ad esaurimento posti. A partire dalle ore 10.00 i biglietti potranno essere ritirati nei teatri dove si terranno le lezioni.
Il programma completo su: www.laterza.it - www.trentinograndeguerra.it - www.cultura.trentino.it
PROGRAMMA
4 ottobre ore 11 - Teatro Sociale, Trento
Comunicazione. Propaganda per la mobilitazione
SIMONA COLARIZI
Il pifferaio magico invita alla guerra. La maggioranza silenziosa dei neutralisti resta incapace di farsi valere davanti al baccano degli interventisti. Come mai prima nella storia, la propaganda mostra la sua forza nel persuadere ma anche nel confondere e nel rimestare in sentimenti e credo diversissimi. Arriveranno i campi di battaglia e lì si incrineranno certezze e ideali di libertà e di democrazia, lì germoglieranno i semi del totalitarismo.
11 ottobre ore 11 - Teatro Sociale, Trento
Prospettive. Caporetto per chi perde, Caporetto per chi vince
ALESSANDRO BARBERO
A Caporetto vincono i tedeschi e non gli austriaci, in una battaglia per loro del tutto secondaria e su un fronte privo di qualunque importanza strategica. Analizzare come e perché l'offensiva venne decisa, progettata e realizzata consente di gettare uno sguardo in profondità sui fallimenti dell'esercito italiano; consente altresì di considerare l'organizzazione di un'istituzione, l'esercito tedesco, che sarà di lì a poco nuovamente tragica protagonista della nostra storia.
18 ottobre ore 11 - Teatro Sociale, Trento
Epoche. Capolinea dei miti
MARIO ISNENGHI
'Internazionalismo', 'classe', 'nazione'... E poi ancora 'irredentismo,' 'Risorgimento', 'patria'... I miti -forse mai come in questo periodo- giungono al capolinea per poi subitaneamente ripartire in direzione opposta. Un'apocalisse in cui l'intransigenza si oppone ad improvvisi cedimenti, il clericalismo più rigido lascia spazio alla più intransigente laicità. Una congerie di sentimenti e di ragioni che disegna una nuova geografia del pensiero.
25 ottobre ore 11 - Teatro Sociale, Trento
GIANNI TONIOLO
Economia. Il prezzo della guerra
La guerra mise fine alla prima globalizzazione: fu davvero una belle époque? Nessuno aveva previsto una guerra tanto lunga e costosa. Quanto costosa? In che modo fu finanziata e con quali effetti nel Dopoguerra? Chi pagò davvero per la guerra? La guerra economica non ebbe vincitori ma solo vinti, perché? Domande alle quali è utile cercare una risposta per capire perché fu necessario attendere il 1951 per avere una vera pace in Europa.
1 novembre ore 11 - Teatro Sociale, Trento
Montagne. La guerra bianca
ENRICO CAMANNI
Trincee, gallerie, camminamenti e vie ferrate. La Grande Guerra pone fine alla tradizionale battaglia in campo aperto che per millenni aveva caratterizzato la strategia militare. In un simile contesto la montagna diventa protagonista assoluta: nel suo ventre è disegnata la frontiera, nel suo ventre bisogna innanzitutto pensare a sopravvivere; su pareti a picco e con inverni a trenta gradi sotto zero, l'alba del nuovo giorno è già una vittoria.
8 novembre ore 11 - Teatro Zandonai, Rovereto
Frammentazioni. Finis Austriae
GIULIA CACCAMO
La guerra è finita. L'Impero ha perso un milione di uomini, Vienna è divenuta la capitale di un territorio dieci volte più piccolo e una monarchia quasi millenaria ha cessato per sempre di esistere. Le clausole imposte dai vincitori, tuttavia, lungi dallo stabilire una pace equa e duratura, contribuiranno ad alimentare un'instabilità politica ed economica destinata a travolgere rovinosamente l'Europa nel breve arco di due decenni.
15 novembre ore 11 - Teatro Zandonai, Rovereto
Confini. Italiani dalla parte del nemico
GUSTAVO CORNI
Infidi o lealisti? Austriacanti o patrioti? Quale è stato il destino delle centinaia di migliaia di cittadini dell'impero asburgico che erano e si consideravano italiani per lingua e per cultura? Strattonati da un lato dalla propaganda irredentistica e dall'altro influenzati dalla tradizionale cultura dell'obbedienza alle regole, nell'estate del 1914 hanno risposto in larga parte al richiamo della mobilitazione. Inghiottiti dal vortice delle prime sconfitte dell'esercito austro-ungarico, la loro identità nazionale sarà poi messa a dura prova.
22 novembre ore 11 - Teatro Zandonai, Rovereto
Dopo. Vittoria senza pace
RAOUL PUPO
4 novembre 1918: l'Italia è in tripudio. Rispetto al 1915 il contesto internazionale è però cambiato: gli interessi italiani si scontrano con quelli di alleati mai amici e il peso reale del nostro Paese non è assolutamente pari alle iniziali ambizioni. Prenderne atto è doloroso per la pubblica opinione e devastante per le istituzioni. La pace, alla fine, arriverà ed anche a buone condizioni; ma oramai lo stato liberale è entrato in agonia...
29 novembre ore 11 - Teatro Zandonai, Rovereto
Rappresentazioni. La Grande Guerra degli artisti
EMILIO GENTILE
Aerei che sfrecciano nel cielo, modernissime navi d'acciaio, eliche che fendono l'aria e l'acqua; ma anche candidi angeli piangenti i soldati caduti e rappresentazioni collegate alla propaganda. Dai più grandi pittori futuristi ai disegnatori liberty fino ai più umili vignettisti, la Grande Guerra è per sempre collegata ad una iconografia multiforme che ha in comune il desiderio di suscitare sentimenti: l'orgoglio, la pietà, la paura e, infine, la gioia per la vittoria. -



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