Venerdì, 24 Maggio 2013 - 02:00 Comunicato 1437

Interessa soggetti pubblici e privati che si rivolgono a disoccupati o a soggetti che abbisognano di riqualificazione
LAVORO: LINEE PER IL POTENZIAMENTO DELLA RETE PROVINCIALE DEI SERVIZI

La Giunta provinciale ha approvato questa mattina - su proposta del presidente della Provincia autonoma Alberto Pacher - le Linee per il potenziamento della rete provinciale dei servizi per il lavoro, al fine di consentire a soggetti pubblici e privati diversi dalla Provincia (società e agenzie, fondazioni, enti locali, patronati, associazioni datoriali e così via) di concorrere con quest'ultima all'erogazione di servizi in favore dei disoccupati, degli inoccupati e dei soggetti occupati bisognosi di riqualificazione o di accompagnamento ad altre attività professionali. L'istituzione di quella che si configura come una vera e propria rete pubblico-privata è stata recentemente prevista mediante una modifica della legge provinciale sul lavoro. Con l'approvazione del documento odierno si intende ora promuoverne il potenziamento, consentendo che i diversi soggetti, già impegnati sul fronte occupazionale, possano "allearsi" per ampliare l'offerta pubblica di servizi, in un'ottica di rafforzamento, allargamento e specializzazione delle prestazioni erogate dalla Provincia tramite l'Agenzia del lavoro. Per entrare a far parte della rete i soggetti interessati, in possesso di specifici requisiti, dovranno richiedere l'accreditamento ad un apposito albo.-

"Si tratta di un importante passo in avanti - ha detto il presidente Pacher nel commentare il passaggio odierno - considerato che fino ad oggi siamo stati abituati ad una netta separazione fra il sistema pubblico dei servizi all'occupazione, più generalista ed inclusivo, e quello delle agenzie private per il lavoro, orientato a target di soggetti selezionati e di servizi specialistici. La strada, in altre parole, è ancora una volta quella dell'utile sinergia pubblico-privato, con l'intento di valorizzare al meglio le caratteristiche e le competenze di ognuno. In Trentino, come noto, la disoccupazione non è mai stata un problema grave, fermo restando l'esistenza, anche nel periodo precedente alla crisi, di alcuni settori più 'deboli' di altri, in particolare quello delle donne fuoriuscite dal mercato del lavoro, in genere per ragioni familiari, che incontravano delle difficoltà nel rioccuparsi. Ma certamente anche da noi la grave situazione economica determinatasi a partire dal 2008-2009 a livello internazionale ha creato nuove, per certi versi inedite difficoltà, in particolare per i giovani. E' necessario quindi fare ogni sforzo per creare nuova occupazione e per fare emergere competenze che sappiamo essere già oggi presenti sul territorio ma che fanno fatica ad incontrare la domanda".

Più esigenze spingono dunque nella direzione indicata dal documento approvato oggi: la crescita nell'attuale situazione di crisi degli stati di disoccupazione e della richiesta di servizi; l'introduzione da parte dello Stato dei livelli essenziali delle prestazioni; l'esigenza di assecondare i processi di riqualificazione della manodopera in funzione dello sviluppo economico; l'esercizio della delega in materia di ammortizzatori sociali e l'opportunità di abbinare agli interventi di sostegno al reddito un'offerta robusta e convincente di servizi e politiche attive per il lavoro; la volontà della Provincia di affidare ai privati la realizzazione di alcune fasi del processo di produzione dei servizi nell'ottica del miglioramento e della modernizzazione del sistema pubblico provinciale.
Per il mercato del lavoro trentino, la prevista convergenza tra pubblico e privato costituisce la premessa di un nuovo sviluppo dei servizi professionali di intermediazione tra domanda ed offerta di lavoro.
Nonostante la crescita del numero e della tipologia degli operatori che possono operare sul mercato del lavoro, solo una minima parte dei contratti di lavoro è intermediato tramite canali ufficiali. La maggior parte dei contatti tra datore di lavoro e lavoratore avviene tramite reti amicali o parentali, che non sempre sono garanzia di valorizzazione dei requisiti professionali e di merito dei lavoratori. Ciò determina una pluralità di problemi: ad esempio, un accesso al posto di lavoro prioritariamente da parte di coloro che conoscono in maniera diretta il datore di lavoro; un aumento dei tempi di incrocio tra domanda ed offerta; la possibile incoerenza tra percorsi di studio ed attitudini professionali e le attività lavorative effettivamente reperite.
Nell'ottica del superamento di tali problemi e dell'incremento e miglioramento dei meccanismi di intermediazione sul mercato del lavoro, il provvedimento predisposto dalla Giunta punta sul rafforzamento dell'alleanza tra l'Agenzia del lavoro e gli altri soggetti, pubblici e privati, impegnati nei servizi professionali per il lavoro. Il modello di riferimento è la cooperazione reciproca tra le parti, sebbene in altri territori, come quello lombardo, prevalga la scelta della messa in competizione tra pubblico e privato. In Trentino, rimangono ferme sia la centralità delle strutture provinciali nello sviluppo della rete, sia la necessaria coerenza dell'azione di tutti gli operatori con gli indirizzi e gli obiettivi di programmazione fissati dalla Giunta.

La delibera approvata oggi definisce, in coerenza con la normativa statale e provinciale:
a) i requisiti per l'iscrizione all'albo dei soggetti accreditati;
b) le procedure per l'accreditamento, vale a dire per l'attestazione dell'idoneità dei soggetti desiderosi di collaborare con la Provincia ad erogare servizi pubblici;
c) le modalità di raccordo tra i soggetti della rete e tra la rete e il cittadino
d) la durata , la conferma, la sospensione e la revoca dell'accreditamento
e) le modalità di affidamento dei servizi per il lavoro
f) i progetti integrati per l'occupazione prevedendo una collaborazione tra più soggetti accreditati, anche per attività formative
g) la costituzione di nuclei tecnici di valutazione per la verifica di ammissibilità delle proposte progettuali.

La scelta della Provincia rispetto al contributo dei privati è quella di favorire l'apporto di soggetti esterni di qualità. Ad essi si propone di agire non solo in funzione dell'erogazione di servizi (di accoglienza, orientamento, analisi delle competenze, formazione, intermediazione), ma anche, mediante la proposta di progetti integrati, nell'ottica del raggiungimento di obiettivi occupazionali predefiniti. In tal modo, l'obiettivo della rete coniuga l'esigenza di prendersi cura delle persone in cerca di lavoro con quello di condurle concretamente al lavoro.

Concretamente, le Linee approvate oggi istituiscono in particolare l'Albo dei soggetti pubblici e privati accreditati allo svolgimento di servizi per il lavoro in provincia di Trento. L'Albo è tenuto dal dirigente provinciale competente in questa materia,. L'accesso all'Albo è condizione imprescindibile per entrare a far parte della rete. I requisiti per l'iscrizione sono diversi: in generale, i soggetti richiedenti devono avere ovviamente una o più sedi in Trentino, conformi alle normative vigenti, , essere connessi telematicamente con La Borsa Continua nazionale del Lavoro, garantire un'affidabilità economica e finanziaria (in caso di società) o il possesso di un Codice etico specifico (in caso di Fondazioni, Comuni o Comunità territoriali, Camere di Commercio, Enti bilaterali, Patronati) e così via.
Con l'iscrizione all'albo questi soggetti sono immediatamente tenuti a erogare una serie di servizi generali al cittadino. La Provincia, tramite l'Agenzia del lavoro, può affidare ad essi anche servizi di natura specialistica, da erogarsi ad un target di cittadini ben definiti.

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