Il Trentino è presente in Mali, a Yassing, nella terra della popolazione Dogon, una delle più conosciute anche in Occidente fra quelle dell'Africa saheliana, per la ricchezza della sua cultura. La Provincia autonoma di Trento, assieme a Ipsia del Trentino, ong delle Acli, ha iniziato nell'agosto 2010 il progetto della costruzione di una scuola. Più di 40 muratori, capomastri, manovali ed apprendisti locali hanno lavorato nel cantiere ed edificato aule, l'ufficio del direttore, i servizi, la biblioteca e la mensa. Oltre 200 bambini ora vanno a scuola o, meglio, dovrebbero andare a scuola in quanto l'arrivo di sfollati interni che migrano fuggendo alla guerra ed ai relativi disordini sta portando la scuola, in questi giorni, ad essere più un centro profughi che un istituto.
Per l'edificazione del tutto Ipsia del Trentino ha ottenuto il sostegno anche della Regione Trentino Alto Adige, del Comune di Trento, dell'associazione Apibimi di Rovereto, ma, soprattutto il contributo della gente trentina. Attraverso molte "cene solidali", partecipatissime (anche 500 persone a cena), sono stati raccolti i fondi per il completamento di tutte le strutture. Ad aiutare la raccolta fondi è intervenuta anche Sareeda Cali dell'associazione "Una scuola per la vita" che opera in Somalia, ed il senegalese Mamadou Sow, che ha intrattenuto gli ospiti con la sua musica. Insomma, una sorta di cooperazione Sud-Sud. L'idea di una scuola in Mali è maturata durante un viaggio solidale organizzato da Cta-Centro Turistico delle Acli, che ha destinato una quota del costo del viaggio al progetto. Purtroppo, oggi, le bellezze naturali ed architettoniche del Mali "tutelate" dall'Unesco non sono più visitabili. Alcuni gruppi di Al Qaida hanno tra l'altro distrutto parte dei santuari ritenuti patrimonio dell'umanità.
La presenza trentina in Mali non si limita però al progetto della scuola di Yassing. Nel 2012 la Provincia autonoma ha sostenuto il progetto dell'associazione Mali Djiguiya, la cui presidente è Massitan Kantè, immigrata maliana residente in Trentino, che ha previsto il rifacimento del sistema di rifornimento elettrico, tramite pannelli solari, del Villaggio Sos di Sanakoroba. Lo stesso Villaggio Sos di Trento è in relazione con il proprio gemello di Sanakoroba.
La Provincia ha infine promosso e finanziato, in collaborazione con l'Ospedale Santa Chiara ed in particolare con il primario di nefrologia, Giuliano Brunori, che da anni sostiene progetti di collaborazione con la sanità maliana, una formazione specialistica a Trento di personale medico e sanitario dell'ospedale di Bamako, la capitale del Mali, e una serie di sostegni, soprattutto formativi, all'ospedale della capitale maliana. Interessante notare che una parte della formazione, sempre in nefrologia, del personale medico e infermieristico dell'ospedale di Tamale, in Ghana, altro progetto promosso e finanziato dalla Provincia, si realizzerà, oltre che a Trento, anche presso l'ospedale di Bamako. Il Trentino dimostra in questo modo sempre più di essere "in rete col mondo" favorendo e valorizzando le reti di collaborazione Sud-Sud.
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