Lunedì, 15 Aprile 2013 - 02:00 Comunicato 1005

L'assessore Mauro Gilmozzi replica ad alcune critiche avanzate sulla nuova configurazione di servizi e uffici
"LA RIORGANIZZAZIONE DELLA PROVINCIA NON È UN PIANO DI LICENZIAMENTO DEL PERSONALE"

"Continuo a credere che nessuno auspichi che il piano di miglioramento della pubblica amministrazione in provincia di Trento, e la collegata riduzione dei costi, possa passare attraverso licenziamenti di personale. La riorganizzazione è infatti una iniziativa che certamente contribuisce alla riduzione dei costi di funzionamento della macchina amministrativa provinciale, entro il 2017. Questo fa sì che si individui oggi la struttura organizzativa a regime e si proceda gradualmente alla riduzione del personale attraverso il blocco del turn over, ovvero sostituendo solo parte del personale che va in pensione. Parte andrà invece sostituita con personale in esubero rispetto alle nuove modalità organizzative. Certo, questo significa costruire percorsi di accompagnamento di questo personale, verso nuovi incarichi o verso nuovi profili professionali, attraverso processi di formazione e tramite accordi di mobilità. Tutte cose che fanno parte a pieno titolo di un processo di riorganizzazione. Ma, e questo mi pare non di poco conto, non applicheremo la logica dei tagli - al di là dei titoli di qualche giornale -, ma quella della progettualità e della gradualità". Così Mauro Gilmozzi, assessore all'urbanistica, enti locali, personale, lavori pubblici e viabilità, replica ad alcune critiche avanzate riguardo alle recenti deliberazioni sull'organizzazione della struttura provinciale.-

"Ciò non toglie - prosegue l'assessore Gilmozzi - che già la nuova Giunta provinciale che si insedierà prima della fine dell'anno avrà la possibilità immediata di concretizzare una quota di questi risparmi attraverso le scelte adottate proprio dalla nostra Giunta, vale a dire la riduzione delle strutture di primo livello da 25 a 12 e la riduzione dei servizi da 60 a 56. Peraltro va anche detto che la riduzione degli uffici porta con sè una riduzione dei costi in parte immediatamente conseguibile, dato che tra le strutture soppresse ve ne erano 9 in attesa di copertura e quindi il taglio rispetto alla spesa tendenziale è effettivo. Altrettanto dicasi per la necessità di dare copertura a posti per i quali l'amministrazione non dispone di professionalità interne e per i quali dovesse risultare necessario promuovere anche nuove assunzioni".
"Infine - conclude Gilmozzi - vorrei ribadire che se finora ci siamo occupati della macro struttura organizzativa, la fase che si svolgerà da qui a giugno andrà ad interessare la micro struttura organizzativa, attraverso l'individuazione di quelle criticità che oggi portano a duplicazioni di funzione, procedure superate nettamente dalla tecnologia, sotto utilizzo dell'uso delle tecnologie stesse, necessità di semplificare le procedure. Anche in questo caso andremo inevitabilmente ad individuare degli esuberi: ma garantisco fin d'ora e per tempo che questo cammino di miglioramento e semplificazione avverrà senza impatto sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini ed, anche, senza traumatici passaggi sul piano occupazionale. Solo così potremo raggiungere l'obiettivo di una pubblica amministrazione più moderna e motivata".
-