Ad aprire la manifestazione - organizzata dall'associazione culturale Tra le rocce e il cielo in partnership con Accademia della montagna del Trentino – alle 14.30 sarà la passeggiata di collegamento tra le mostre, con presentazione e inaugurazione delle mostre di storia, costume, scultura, pittura, fotografia e modellismo (clicca qui per conoscere le mostre del Festival). Si parte alle 14.30 davanti al Teatro Comunale di S.Anna per poi arrivare a Cumerlotti e a Riva.
Proprio al tendone di Riva, alle 16.00, ci sarà la vera e propria inaugurazione del Festival.
Dopo il rinfresco, alle 17.15 i giornalisti Alberto Gedda e Roberto Mantovani, introdotti da Filippo Zolezzi, presenteranno Ritratti da parete, il libro che raccoglie 80 interviste a personaggi che hanno a che fare con la montagna, scelte tra quelle trasmesse nel programma "Tgr Montagne". In sei capitoli – contrappuntati dalle vignette dell'umorista Gianni Audisio – sono proposte storie, testimonianze, emozioni di alpinisti, scrittori, sportivi, musicisti. Ma anche registi, intellettuali, giornalisti e fumettisti.
Alle 18.15 verrà presentato il Piemonte Documenteur Filmfest. Carlotta Givo, direttrice e organizzatrice dell'unico festival in Europa interamente dedicato ai falsi documentari, racconta al pubblico genesi e progetti della manifestazione più pazza del mondo.
Alle 18.30 ci saranno le premiazioni di "Racconta la tua montagna – Il lavoro dell'uomo". Concorso videoclip a premi sul lavoro dell'uomo in montagna, visto con gli occhi degli autori: raccontato nella sua profondità temporale attraverso il rapporto con la storia, documentato attraverso la testimonianze, vissuto attraverso memorie e ricordi, o mediato attraverso il filtro della letteratura e della poesia.
Alle 18, al Museo della civiltà contadina di Riva, sarà presentato "Pasubiana", progetto di piccola scuola di disegno in montagna con Giulia Mirandola e i fumettisti Marina Girardi, Rocco Lombardi.
Alle 19 si potrà assistere alla prima parte di "Il mondo perduto" di Vittorio De Seta, rassegna di documentari realizzati in Italia tra il 1954 e il 1955. La serie di cortometraggi raccontano il lavoro dell'uomo nel suo legame con la terra e le forze della natura. Introduce Lucia Marana. (La seconda parte verrà proiettata venerdì 30 agosto alla stessa ora).
Chiuderà la prima giornata, alle 20.30, al teatro di S.Anna, il film musicato dal vivo "Go west – Io e la vacca". E' la storia di un giovane solitario e senza soldi, che arriva nel Far West in cerca di fortuna. Si innamora di una giovane giovenca, la mucca Brown-eyes (Occhi bruni) e della figlia del proprietario del ranch dove trova lavoro. Banditi, fughe rocambolesche, gag esilaranti lo accompagnano mentre conduce la mandria verso Los Angeles. Il film buffo e commovente di Buster Keaton (USA, 1925, 69 min), giovedì 29 agosto, alle 20.30 al teatro di S.Anna, sarà accompagnato dalle musiche di Marco Dalpane, pianista e compositore molto attivo come autore di musiche per il cinema muto. Musica nel buio è il gruppo con cui realizza i lavori di accompagnamento dei film. La formazione vede Marco Zanardi al clarinetto, Francesca Aste al synth, Alberto Capelli alla chitarra elettrica, Pierangelo Galantino al basso e Claudio Trotta alla batteria. Lo spettacolo è adatto per adulti e bambini.
Dopo lo spettacolo (attorno alle 22.00) si potrà assistere a La danza delle falene, istallazione/performance di Paola Farinati e Osvaldo Maffei ai margini del bosco. Dopo una breve passeggiata si arriverà in un prato dove piccole luci bianche attrarranno gli ospiti notturni in una magica danza di parole e silenzi.
La danza delle falene, oltre ad essere un richiamo alla conoscenza entomologica di questi insetti, che possono vivere da una sola settimana a alcuni mesi, vuole indagare il senso dell'incontro ed esplorare le fragili geografie interiori dell'immaginario.
Al chiaro di luna, questi piccoli animali prosperano. Viaggiano di notte per proteggersi dai predatori e possono percorrere interi continenti. Purtroppo la specie è in declino: durante i loro voli, infatti, trovano sempre più luci ammalianti che le attraggono e le conducono alla morte. Anche noi talvolta siamo, come le falene, ripetutamente vittime di una fatale attrazione. Accecati da luci troppo forti, giriamo in tondo dentro un'ossessione, un pensiero, un problema e spesso non ne veniamo a capo. Dovremmo abbassare la luce, abbiamo bisogno di un viaggio o di un incontro che ci faccia uscire da quel cerchio ossessivo. La storia narrata per questa occasione, come le Falene dalle ali cartacee, viene da lontano. Con un po' di fortuna in silenzio si potrà intravvedere la danza delle falene che almeno nella fantasia volano verso nuovi orizzonti. -