Giovedì, 17 Settembre 2015 - 02:00 Comunicato 2279

Ieri un seminario a Bruxelles
LA CURA DEI BENI COMUNI: QUALE RUOLO PER LE REGIONI?

Acqua, aria, suolo, ma anche memoria collettiva. Sono i cosiddetti "beni comuni" di cui si sta parlando da qualche tempo, complice la recente crisi economica, anche a livello istituzionale. Ieri a Bruxelles, presso la Rappresentanza della Regione europea Tirolo – Alto Adige - Trentino, si è tenuto l'evento dal titolo: "L'impatto della crisi economica sulle istituzioni democratiche, la tutela dei diritti fondamentali e le politiche sulla sicurezza", oggetto di studio dell'unità di ricerca dell'Università degli studi di Trento.-

La crisi economica ha rimesso al centro del dibattito la gestione dei beni da un punto di vista qualitativo. Il tema della cura dei cosiddetti beni comuni è diventato cruciale per l'opinione pubblica, fino a raggiungere le sedi istituzionali a livello nazionale, e ora anche europeo.
Non esiste una definizione univoca di bene comune, ma, come ricordato da Gregorio Arena, direttore di Labsus - il laboratorio per la sussidiarietà: "I beni comuni se arricchiti ci arricchiscono tutti quanti". I beni comuni sono sia materiali che immateriali e la valenza di bene comune è, infatti, attribuita dalla comunità. Il prendersi cura di tali beni è quindi un atto che favorisce la crescita del capitale sociale, l'inclusione, generando fiducia tra i cittadini e verso le istituzioni, rafforzandone il carattere democratico. Non di meno, i beni comuni sono in grado di stimolare la crescita economica e l'innovazione.
L'amministrazione condivisa, in cui i cittadini e il pubblico partecipano insieme nella gestione dei beni comuni, richiede paradigmi innovativi e l'individuazione di strumenti e procedure giuridiche adeguati, come ribadito nel corso del seminario da Anna Simonati, professoressa di diritto all'Università di Trento.
Le Regioni e le Province autonome, quali depositari locali dei beni comuni, possono giocare un ruolo fondamentale nella promozione di questo nuovo approccio, oltre che farsi protagonisti insieme ai cittadini della loro cura.
L'Europa e la nostra appartenenza europea si possono considerare beni comuni, che richiedono uno sforzo condiviso, ma assicurano anche vantaggi collettivi. Il processo di costruzione europea ha bisogno oggi più che mai di essere rigenerato, come sottolineato da Valeria Liverini, a capo dell'ufficio per i rapporti con l'Ue della Provincia autonoma di Trento: "In questo risiede l'importanza della presenza a Bruxelles come Rappresentanza comune della Regione europea Tirolo, Alto Adige Trentino. La Rappresentanza funge da veicolo per avvicinare i cittadini e gli stakeholder alle Istituzioni e ai valori europei". -



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