Domenica, 10 Ottobre 2021 - 12:06 Comunicato 2888

L'ultima Olimpiade, l'avventura di quattro moschettiere

I giornalisti Francesco Ceniti e Margherita Granbassi, ex schermitrice con due bronzi olimpici al collo, hanno moderato l’incontro con le campionesse olimpiche di scherma, Federica Isola, Mara Navarria, Rossella Fiamingo e Alice Volpi, che hanno raccontato la loro esperienza a Tokyo, dall’impatto scioccante di gareggiare senza pubblico, a quelle urla liberatorie tanto criticate.
Federica Isola, Mara Navarria, Rossella Fiamingo e Alice Volpi [ Ufficio Stampa PAT]

Medaglie di bronzo alle Olimpiadi di Tokyo, Federica Isola, Rossella Fiamingo e Mara Navarria nella spada e Alice Volpi nel fioretto, sono state le protagoniste dell’incontro mattutino al Muse. Navarria e Fiamingo hanno raccontato cosa significa aver partecipato alle Olimpiadi nell’era pandemica. Le Olimpiadi per la scherma sono particolarmente importanti e viverle in questo modo è stato davvero difficile per le schermitrici, forse più che per altri atleti.
Per le ragazze azzurre è stata una competizione complicata, come ha spiegato Mara Navarria: “Quello che ha inciso parecchio è non fare competizioni internazionali, che per noi sono test importanti al di là degli allenamenti. E’ stato stranissimo anche gareggiare senza pubblico, qualcosa di impressionante”. Rossella Fiamingo ha aggiunto: “E’ stato tosto. Nella scherma se non hai un confronto con avversari diversi, diventa difficile allenarsi e riprodurre azioni diversificate”.
Rossella è stata la prima spadista a vincere un oro individuale femminile, Mara è emersa da un percorso difficile: “Ci ho sempre creduto ma nel mio percorso sono diventata mamma e da lì ho avuto intoppi, anche se non ho mai mollato. L’esperienza e l’età sono degli aspetti importantissimi in questo sport”.
Questa è stata la prima Olimpiade dove le tre armi sono state declinate sia al maschile che al femminile. Nella scherma, effettivamente oggi c’è una parità di genere totale, un po’ meno nello staff, ad esempio tra i maestri che sono per di più uomini. 
Il dialogo con le schermitrici si è poi spostato sull’argomento social network, nei quali le due campionesse sono molto attive. Mara, sul suo profilo, cerca di essere più reale possibile e di trasmettere l’idea che una donna può essere madre ma anche una donna realizzata ed impegnata, addirittura una campionessa sportiva. Anche Rossella ha un profilo social molto curato e che utilizza con continuità. Uno strumento sicuramente positivo ma si sa, c’è anche il rovescio della medaglia: “Sui social ti aspettano al varco. Tra i tanti commenti positivi quelli che feriscono sono ovviamente quelli negativi. Quello che non farò più è aprire i social durante le gare, è nocivo per la salute mentale durante la gara”.
I social sono poi un elemento per far conoscere anche sport come la scherma, come ha aggiunto Rossella: “I social aiutano a farmi conoscere e a comunicare, a stare a contatto con i fan, ci sono pro e contro ma bisogna cercare di vedere solo gli aspetti positivi”.
Federica Isola e Alice Volpi hanno raccontato la loro esperienza in gara all’Olimpiade e quegli attimi straordinari, pieni di contraddizioni, sfociati in forti urla, anche criticate, ma nel caso di questa ultima Olimpiade, tirare fuori la voce è stato un modo per scaricare la tensione e riempire il vuoto della mancanza di pubblico.
Ci si aspetta tanto dal fioretto ad una Olimpiade, anche per le forti personalità che hanno preceduto le campionesse di oggi. Alice Volpi: “Questo appuntamento mi ha insegnato tanto, emozioni fortissime, nella gara individuale, ogni assalto tremavo, urlavo, devo imparare a gestire la tensione”. Federica Isola: “In pedana, nei momenti di difficoltà sono importantissimi allenatori e mental coach. Prima delle gare devo sempre chiamare papà con il quale ho un rapporto davvero speciale. E’ stato lui che mi ha portata in sala scherma da piccolissima”. 
Le due campionesse hanno parlato anche dei loro esordi, della loro passione per le sfide e dei loro attuali team, uno al maschile e uno al femminile. Sono sempre più le donne che ricoprono il ruolo di allenatore ma “spesso tra donne non è così facile”.
Sulla rivalità tra compagne di squadra e sulla polemica della scelta della quarta atleta, ha risposto Alice: “L’insicurezza sul quarto nome aveva reso le atlete pensierose, nervose e la squadra non era compatta ma un po’ sciolta. Nessuna si odiava, ma si stava per conto proprio. Questo sicuramente ha inciso sulle nostre prestazioni”.

(ds)


Immagini