
La cerimonia di piantumazione della betulla si è svolta alla presenza della direttrice dell’ospedale di Rovereto Camilla Mattiuzzi, della direttrice del Dipartimento medico di Apss e dell’Unità operativa di medicina interna Susanna Cozzio, della dirigente medica dell’U.o. di medicina e presidente FADOI Trentino Alto Adige Rosalba Falzone e di Lorenza Lenzi, sempre medico dirigente della Medicina e moderatrice della giornata. Sono intervenuti anche la Tenente Alexis Reina del Raggruppamento carabinieri della biodiversità, l’assessore comunale alla transizione ecologica e all’ambiente Ruggero Pozzer e Don Walter Sommavilla per la benedizione della betulla.
L’iniziativa, che si svolge simultaneamente in oltre trenta ospedali italiani, vuole sensibilizzare cittadini e operatori sanitari sull’importanza di politiche ambientali e sanitarie integrate, capaci di promuovere benessere, sostenibilità e solidarietà. La giornata trentina si è aperta con un momento di riflessione condivisa sul tema One Health nell’auditorium dell’ospedale.
La direttrice dell’ospedale Camilla Mattiuzzi ha sottolineato come la messa a dimora della betulla rappresenti molto più di un gesto simbolico: «È un impegno concreto verso l’ambiente e la salute collettiva, in piena coerenza con i principi dell’approccio One Health, che unisce il benessere dell’uomo, degli animali e della natura». Mattiuzzi ha infine ricordato come la betulla che oggi entra a far parte dell’ospedale sia «un simbolo di vita, speranza e continuità, e come questo gesto, profondamente radicato nei valori della comunità trentina, rappresenti un’alleanza tra sanità, ambiente e territorio nel nome della salute e del futuro delle nuove generazioni».
Susanna Cozzio ha quindi ricordato come la medicina interna rappresenti il cuore pulsante dell’ospedale: «un punto di incontro tra competenze diverse, dove si prendono in carico persone con patologie complesse e si promuove una visione della salute che va oltre la cura della malattia. La medicina interna è infatti un pilastro del sistema sanitario, capace di unire conoscenza scientifica, umanità e attenzione globale al paziente, in pieno spirito One Health».
A Rosalba Falzone il compito di illustrare brevemente gli effetti del cambiamento climatico sulla salute pubblica: «Le alte temperature, l’inquinamento e gli eventi meteorologici estremi incidono sulla qualità della vita e aggravano molte malattie croniche. Le donne, in particolare, sono spesso più esposte agli effetti delle disuguaglianze ambientali e sociali, perché svolgono un ruolo centrale nella cura e nella gestione della salute familiare. Per questo è fondamentale promuovere un approccio globale che metta al centro la salute delle persone e dell’ambiente».
Il tenente Alexis Reina nel suo intervento ha illustrato il ruolo del Raggruppamento carabinieri biodiversità nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio naturale del Paese: «Attraverso attività di salvaguardia degli ecosistemi, educazione ambientale e collaborazione con enti e istituzioni, promuoviamo una cultura della sostenibilità e della responsabilità condivisa. Iniziative come “Un albero per la salute” rappresentano un esempio concreto di come la cura dell’ambiente e la tutela della salute possano procedere insieme, a beneficio delle comunità e delle generazioni future».
«Porto il saluto della sindaca Giulia Robol, sempre attenta ai temi che riguardano la vita delle persone e della salute – ha dichiarato Ruggero Pozzer. «È bello vedere come i medici non si limitino a curare le persone, ma riconoscano che anche l’ambiente ha bisogno di essere curato per tutelare davvero la salute di tutti. Ringrazio la Direzione medica, la FADOI e l’Arma dei Carabinieri per questo progetto che unisce competenza, sensibilità e visione».