
Sarkissian ritiene che nel futuro della tecnologia i Paesi più piccoli devono cercare di capire i loro punti di forza. Citando vari esempi, da Israele a Singapore, ha spiegato che la differenza la fa "essere smart o meno". L'Armenia, ad esempio, ha favorito la creazione di un "porto dei dati", incoraggiando i giovani a creare startup e aziende di successo.
Nel dialogo, Juan Carlos De Martin, ha espresso il concetto che attraverso l'intelligenza artificiale è necessario garantire al proprio Paese la sovranità più ampia possibile, il benessere economico, la tutela dei cittadini. "La tecnologia è un fattore determinante, dovrebbe essere al centro dell’azione politica molto di più di quello che è oggi. Per avere un vantaggio bisogna possedere la tecnologia, non solo comprarla e usarla. L’Italia potrebbe porsi in modo più chiaro l’obiettivo di fare di più usando competenze, cervelli e capitali italiani", ha detto, ricordando il grande numero di laureati e ricercatori italiani che ogni anno lasciano il nostro Paese, ma che aspirano, generalmente, a ritornarvi.
Tra gli altri temi sul tavolo del dialogo, quello del ruolo del digitale nella vita di ciascuno di noi: "Le comunicazione dirette umane sono le migliori e rimarranno le migliori - ha detto ancora Sarkissian - È importante creare buoni rapporti e sentire le emozioni, ma in qualsiasi evento su questo pianeta la tecnologia ha un ruolo enorme. Adesso le persone hanno due vite: una fisica e una virtuale e, in qualche modo, le persone votano ogni giorno tramite le piattaforme social, il cui ruolo è diventato di enorme impatto. La tecnologia funziona per la politica, il business, le scienze e i politici non possono ignorare il suo ruolo".