
Interpoma è una fiera internazionale dedicata esclusivamente al mondo delle mele, dalla produzione allo stoccaggio alla commercializzazione. Alla Fiera di Bolzano, fino a domenica, il Trentino è presente in un’area espositiva che ospita tutte le principali realtà cooperative e associative che si occupano della produzione, dello studio, dello sviluppo commerciale, della ricerca e dell’innovazione della mela. A disposizione di operatori e pubblico ci sono fra gli altri: Apot, Associazione produttori ortofrutticoli trentini; Consorzio Melinda e Cooperativa La Trentina; Fondazione Edmund Mach; Cif Consorzio innovazione frutta; Co.Di.Pr.A Consorzio difesa produttori agricoli e agriduemila hub innovation.
Ma Interpoma consente anche di esaminare, in un’ottica comparata, l’insieme delle problematiche relative al mondo agricolo, dall’impatto dei cambiamenti climatici fino alla lotta agli infestanti condotta con sistemi di controllo biologico (come la confusione sessuale o l’utilizzo di insetti antagonisti). Molte le suggestioni emerse nel dibattito odierno, moderato dalla giornalista del Sole 24 Ore Silvia Marzialetti, a cui sono intervenuti fra gli altri il vicepresidente della Commissione agricola della UE Paolo De Castro, il ministro della Repubblica Ceca Jiří Šír, il segretario generale delle cooperative agricolturali belghe Luc Vanoirbeek, il direttore alla sostenibilità nella DG Acricoltura della UE Pierre Bascou, il direttore generale della DG politiche internazionali della UE Luigi Polizzi e l'europarlamentare Herbert Dorfmann.
Sostenibilità e resilienza, è stato più volte ricordato, sono due obiettivi diventati comuni a livello mondiale ed euroeo. Ma la popolazione mondiale nel giro di qualche decennio è triplicata e la domanda di cibo crescerà del 70% entro il 2050. Su questo scenario si abbattono inoltre i pesanti effetti del cambiamenti climatico, che fra le altre cose comportano anche la diffusione di parassiti a latitudini diverse rispetto al passato e in contesti impreparati a farvi fronte. La sfida è dunque garantire per il domani una quantità sufficiente di alimenti di qualità per tutte le persone.
I paesi europei sono diventati importatori netti di prodotti alimentari. L’Italia attualmente ha un tasso di autosufficienza inferiore all’80%. La guerra in Ucraina ha complicato ulterormente le cose, mostrando la dipendenza del continente dai prodotti agricoli imprtati, come i cereali. Questi significa che è necessario aumentare e non diminuire la produzione in Europa. A fronte di ciò, l'obiettivo di ridurre ulteriormente del 50%, e anche oltre, nei tempi dati, ovvero entro il 2030 (per l'Italia del 62%, ha detto Carlo Piccinini, presidente di Alleanza cooperative) l'uso dei fitofarmaci è irrealistico, e non tiene conto del fatto che in questo campo sono stati già fatti enormi passi in avanti.
"In Trentino - ha detto Zanotelli - grazie al confronto continuo con il mondo agricolo, e con il contributo della ricerca, sono stati definiti dei piani di contrasto alle fitopatie molto avanzati. Stiamo anche lavorando sulle comunità energetiche e stiamo mettendo a disposizione importanti risorse per investimenti sia sul fronte del fotovoltaico sia della biomassa legnosa. Certe problematiche possono essere affrontate utilmente con l’aiuto della tecnologia e dell'innovazione ma anche con la formazione degli imprenditori".
I paesi intervenuti all'incontro di oggi, con i loro rappresentanti, erano italia, Olanda, Belgio, Francia, Spagna, Germania, Cechia, Polonia; questi paesi hanno espresso le loro ragioni anche in un documento condiviso.