All’assemblea erano presenti anche il dirigente del dipartimento istruzione e cultura Roberto Ceccato, il responsabile del servizio provinciale per le attività educative per l’infanzia Livio Degasperi, l’assessore del comune di Trento con delega in materia di politiche giovanili, formazione, istruzione, cultura, biblioteche e turismo Elisabetta Bozzarelli, le consigliere provinciali e componenti della Quinta Commissione permanente in consiglio Mara Dalzocchio, Paola Demagri Lucia Maestri, Lucia Coppola.
Dall’apertura strutturale al mese di luglio, alle difficoltà economiche acuite dall’incremento dei costi energetici e di riscaldamento, dalla formazione linguistica alla burocrazia fino al riconoscimento di una maggiore autonomia organizzativa e pedagogica in forza della legge 13/77. Numerosi i punti affrontati nella mattinata, durante i quali sono emersi anche aspetti positivi e i punti di forza delle scuole aderenti alla Federazione, dal volontariato (1300 persone)ai progetti internazionali, fino alle prime sperimentazioni “zerosei”.
“È indubbio la forza e la ricchezza del sistema educativo dell’infanzia provinciale sta anche nella complementarietà tra le scuole d’infanzia provinciali e le scuole della Federazione - ha continuato l’assessore Bisesti - ed è per questo che come Provincia abbiamo già messo in campo le risorse necessarie ad alleggerire l’aggravio finanziario generato dall’aumento dei costi energetici concedendo 600mila euro quest’anno e quasi un milione di euro per l’anno scolastico 2023/2024.
Anche per quanto riguarda la burocrazia ci impegniamo a trovare una soluzione per condividere in parte questo carico di responsabilità, così come non siamo sordi alle perplessità sollevate e ai temi ancora oggetto di confronto. Ci sono però molti elementi positivi, che contraddistinguono e danno valore al vostro operato, come il presidio nei piccoli comuni e il ruolo nelle comunità. Dobbiamo però elaborare una visione di lungo periodo, che deve tenere conto degli scenari in cui ci troviamo, caratterizzati da un forte calo demografico e sul quale occorre essere vigili per offrire una risposta che come sistema sia in grado di dare risposte alle famiglie e ai bisogni educativi dei nostri piccoli”.
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