La collaborazione fra Consorzio e team per la transizione digitale è stata siglata il 29 di maggio con l'obiettivo di far nascere un nuovo modello da estendere progressivamente anche al resto del Paese, I risultati stanno arrivando, come sottolineato da Walter Merler, responsabile dell'Area Innovazione l’Italia, in apertura dei lavori, dedicati all'esame delle problematiche più generali ma anche a due esempi di successi, quello del Comune di Ala, appunto, e quello di Cagliari. In un contesto enormemente complesso come quello italiano - circa 8000 i Comuni censiti, ognuno con le sue esigenze, le sue prassi, i suoi strumenti informatici - individuare dei modelli pilota rappresenta una leva molto importante, sia per migliorare l'offerta dei servizi ai cittadini sia per evitare la moltiplicazione delle esperienze e dei sistemi, che rappresenta un duplice spreco, di tempo e di risorse. va considerato inoltre che nei servizi se l’amministrazione non passa al digitale il servizio comunque non chiude; il conto lo paga semmai il cittadino. mentre nel privato l'innovazione tecnologica è una strada obbligata, e chi non la percorre è fatalmente destinato a non sopravvivere.
Ma se sul versante tecnologico esistono già oggi diverse soluzioni disponibili, l'accesso ai servizi può risultate comunque difficile. La differenza la fanno diversi fattori come spiegato da Lorenzo Fabbri, uno dei membri del team (composto di soli 30 persone, selezionate su una rosa di 5.000 curricula), e tra i fondatori di Designers Italia, la comunità, in seno al team, che si propone come punto di riferimento per la progettazione dei servizi della Pubblica Amministrazione. Ad esempio, e rimanendo a quelli legati al design: il sito può essere complicato, i caratteri troppo piccoli, gli ostacoli da superare per arrivare a ciò che serve (procedure di registrazione, identificazione e così via) tali da scoraggiare l'utenza.
Accanto a questi, naturalmente, ve ne possono essere anche degli altri. In generale, oltre all'esistenza di un sistema centrale snello ed efficace che supporti la trasformazione digitale (diffondendo le piattaforme di base, come il sistema di pagamenti on line, o quello per l’autenticazione dell’identità dell’utente), serve anche una efficace analisi dei bisogni. "E’ necessario confrontarsi con chi usa i servizi - ha detto Fabbri e gli relatori che si sono susseguiti nel corso della mattinata - cioè fare delle analisi accurate a partire dai cittadini, per mettere in luce ogni genere di problemi e disfunzioni, così come di opportunità e vantaggi, legati all’accesso ai servizi, informatici e non, spostamenti, lunghezza delle procedure. E poi è necessario dialogare. Prima non esisteva neanche un metodo, un'attitudine al diffondere le buone prassi, sia da un comune all’altro sia da un servizio all’altro".
All'interno delle amministrazioni serve in particolare un lavoro in team per rendere produttive le collaborazioni “trasversali” fra comparti diversi e produrre soluzioni concrete. Ad Ala il lavoro è durato di parecchie settimane. Gli altri Comuni ne saranno probabilmente avvantaggiati.
Ad illustrare il sito di Ala è stato Gabriele Francescotto di Open Content. La filosofia di base si basa su due assunti: usare gli standard, eliminate gli sprechi. L'obiettivo fondamentale: offrire servizi, mettendo gli utenti al centro. Il sito è semplice, efficace, fruibile, allineato agli standard europei. Le cui voci principali del menù: Amministrazione, Servizi, Novità, Documenti e dati. La voce Servizi è la più importante. Ogni servizi è descritto con chiarezza, anche sotto il profilo della scelta dei termini (ad esempio non “Carta di identità elettronica” ma “Richiesta di rilascio della carta di identità elettronica”.) e contiene al suo interno tutte le indicazioni su chi fornisce il servizio (Comune o soggetto esterno), nonché modulistica, costi, scadenze.
Il sito del Comune di Ala: https://www.comune.ala.tn.it/