Giovedì, 22 Maggio 2025 - 16:28 Comunicato 1264

Ma l’ambiente ed una sua marcata aggressione restano un tallone d’Achille importante
L’Asia scommette sul futuro: povertà in calo, velocità di azione e corsa alla leadership nell’AI

La sfida asiatica è in pieno svolgimento: povertà in forte calo, una crescita trainata dalla tecnologia e un ruolo sempre più rilevante nello scacchiere globale. A Trento, al Festival dell’Economia, il panel "La scommessa asiatica", moderato da Rita Fatiguso (Il Sole 24 Ore), ha riunito protagonisti di primo piano per analizzare un continente in piena trasformazione, tra slancio economico e nodi irrisolti.
Roberta Casali, vicepresidente della Banca Asiatica di Sviluppo (Adb), ha ricordato il mandato chiave dell’istituzione multilaterale: “Limitare e poi sradicare la povertà in Asia. Negli ultimi 35 anni, la riduzione è stata senza precedenti: la Cina ha quasi azzerato la povertà, l’India l’ha portata al 9%”.
La scommessa asiatica Nella foto: Yang Wang. [ Alessandro Eccel - Archivio Ufficio Stampa PAT]

"Ma il prezzo da pagare è stato alto: le emissioni sono triplicate e comunque 150 milioni di persone non hanno ancora accesso all’elettricità. “Servono infrastrutture, progresso sostenibile e resiliente”, ha sottolineato Casali, segnalando che l’Asia in via di sviluppo cresce del 4,9% e che la domanda interna resta robusta.

Yang Wang, docente alla Hong Kong University of Science and Technology, ha acceso i riflettori sulla corsa all’intelligenza artificiale: “Oggi l’Asia cerca un’alternativa agli Stati Uniti. Il 48% dei talenti globali dell’AI sono in Cina, contro il 18% negli Usa. DeepSeek, piattaforma cinese open source, ha già cambiato le regole del gioco. La rivoluzione sarà di pochi, e l’Europa rischia di restare fuori come fu con Internet”.

Sul ruolo dei capitali si è soffermato Federico Bazzoni, CEO di Vantage Capital Markets Hong Kong: “L’Asia esce ora dalla crisi post-Covid con mercati molto liquidi. La Cina è diventata leader mondiale nel settore delle batterie: un segnale decisivo per gli investitori”. Hong Kong si candida a nuovo baricentro finanziario. “Non si cresce solo economicamente – ha concluso – ma anche culturalmente”.

(gt)


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