
La giovane stella azzurra ha ripercorso tutto il viaggio che l’ha portata già lontano sulla scia di una promettente carriera, ma ha parlato anche tanto della Kelly quando non corre. Una ragazza molto competitiva anche fuori pista con l’obiettivo sempre fisso sulla vittoria, il rapporto con i genitori e il fratello, la scuola, l’alimentazione e l’hamburger, il suo tallone d’Achille. Campionessa sì, ma ancora prima studentessa: tanto da aver rinunciato a partecipare ai Mondiali di Atletica di Tokyo 2025 per concentrarsi sugli impegni scolastici e di recupero al liceo scientifico all’IIS Pandini, dove studia.
Cosa significa per Kelly essere campionessa a 15 anni, con tutti gli occhi puntati addosso? “Mi sento già realizzata. In verità, dopo un paio di giorni dall’adrenalina di una vittoria, torno ad essere quella di prima”. Quando racconta i suoi successi, Kelly parla spesso al plurale, con un celato senso di gratitudine, perché anche se l’atletica rimane uno sport individuale, ha capito che in fondo è un gioco di squadra e le piace porre luce su questo aspetto: “Se mi faccio male, non soffro solo io, ma tutta una serie di persone. Non sono mai sola, ma tutti per uno”.
La velocissima campionessa ha ricordato l’infortunio dello scorso 8 febbraio, nella staffetta 4x200 metri durante i campionati italiani allievi di Ancona, che l’ha costretta ha chiudere in anticipo la sua stagione indoor. “Questo stop mi ha insegnato a prendermi tutti i miei tempi, ma soprattutto a gestire l’ansia”. La paura di farsi nuovamente male dopo la riabilitazione, Kelly lo ha definito “trauma da 200 metri”, l’ha frenata molto, ma oggi è giunto il momento di scacciare certi fantasmi: uno dei prossimi obiettivi infatti, è proprio lavorare su questa distanza.
Da anni si allena con il Cus Pro Patria Milano sotto la guida del coach Walter Monti, che spesso le fa disputare gare anche con i maschi di 16 e 17 anni. Kelly Ann ha iniziato a correre a livello agonistico molto presto e già nel 2022 si era fatta notare ai Giochi Studenteschi, dove aveva fatto registrare, negli 80 metri, persino un tempo migliore del vincitore maschile della categoria, uno strepitoso 9"79 che le aveva permesso di staccare di circa 30 metri la seconda classificata. Ma nel suo mondo non c’è solo la velocità. Doualla gareggia anche nel salto in lungo, con un record personale di 6,24 metri.
Durante l’intervista, si è sfiorato anche il delicato tema del razzismo nello sport, soprattutto sulle piattaforme social, che recentemente ha interessato da vicino anche la giovanissima campionessa: "Anche io vengo attaccata per il colore della mia pelle, ma evito queste brutte cose, non le leggo, le faccio scivolare via".
Non saranno di certo i pregiudizi che fermeranno questo fortissimo talento che solo il vento potrà valorizzare ancora di più. Il mondo dell'atletica sogna e aspetta di vederla presto in altre mille sfide prestigiose.