"Quando l’amministrazione comunale ha ricevuto dall’Associazione Coordinamento Donne Trento la richiesta di apertura di uno sportello antiviolenza ha accolto subito favorevolmente questa proposta per offrire un presidio e un aiuto concreto alle donne che vivono dei momenti di difficoltà. Un ringraziamento speciale va quindi all’associazione che ha dato quest’opportunità al nostro Comune e alla Provincia che ha indetto il bando. Cles è un centro nevralgico e la scelta della sede è stata accurata, abbiamo cercato un edificio centrale, che fosse raggiungibile facilmente e che garantisse allo stesso tempo discrezione. Le donne possono infatti arrivare allo sportello in anonimato e nella massima riservatezza, trovando ascolto e accoglienza e sentendosi rispettate e stimate. Un ringraziamento anche al sindaco di Cles Ruggero Mucchi, ai colleghi della giunta e agli uffici comunali per il lavoro svolto", ha detto Stella Menapace.
Laura Castegnaro ha ricordato che le donne possono accedere in autonomia ai centri antiviolenza. Questi fanno parte di una rete di servizi che comprende le case rifugio e gli interventi economici che la Provincia riconosce per promuovere l’autonomia personale e abitativa delle donne vittime di violenza.
Sul nostro territorio è attivo dal 2002 il servizio “Centro Antiviolenza” a Trento in via Dogana,1, gestito dalla stessa Associazione Coordinamento Donne. Dopo l'iter valutativo e la compilazione di una graduatoria, l'Associazione è risultata vincitrice anche del bando 2023 per la concessione dei contributi provinciali, che ammontano a 600 mila euro complessivi per 36 mesi (200 mila euro annui). Il centro di Via Flaim 20 a Rovereto è attivo dal 15 febbraio scorso, mentre quello di Cavalese dal 20 febbraio.
I centri offrono alle donne vittime di violenza accoglienza e sostegno. In particolare garantiscono consulenza psicologica e sociale, orientamento nella scelta dei servizi sanitari e socio-assistenziali territoriali, percorsi di reinserimento sociale e lavorativo. Presenti anche percorsi rivolti ai figli minori, eventualmente presenti, di recupero del trauma in modo autonomo rispetto agli interventi sulla madre coinvolta nella situazione di violenza.
Lo sportello di Cles, in funzione da oggi, sarà aperto il secondo e quarto venerdì di ogni mese, con orario continuato dalle 10.00 alle 16.00. Saranno presenti due operatrici in compresenza e sarà garantito l'anonimato e la massima riservatezza alle donne che si rivolgeranno al Centro, senza obbligo di denuncia della propria condizione agli organi preposti: questa è una scelta che la donna eventualmente potrà fare indipendentemente dal sostegno che riceverà.
Si ricorda che il numero unico del Centro antiviolenza per tutte le sedi (Trento, Rovereto, Cles e Cavalese) è 0461 220048.
Fotoservizio e filmato a cura dell'Ufficio Stampa
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Rassegna stampa ad uso interno: Articoli da L'Adige e IL T - 09.03.2024