Lunedì, 27 Novembre 2017 - 20:42 Comunicato 3180

Oggi l’incontro a Borgo Valsugana per illustrare l'assegno unico
Il vicepresidente Olivi:” Costruire una rete dell’inclusione sociale”

Con il 1° gennaio 2018 diventa pienamente operativo l'Assegno Unico Provinciale, con l’obiettivo di rendere più universale, inclusivo ed equo il sistema del welfare trentino. Secondo le stime la misura interesserà circa 40.000 nuclei familiari e circa 180.000 persone fisiche. Per illustrare i contenuti di questa novità il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi è stato oggi a Borgo Valsugana, ad un incontro pubblico presso la Comunità della Valsugana e Tesino. “ Si tratta – ha sottolineato Olivi - di un unico strumento in cui convergono tutti quelli che in questi anni l’Autonomia ha saputo mettere in campo per rispondere alle diverse domande di sostegno. Stiamo andando sul territorio a presentarlo perché assieme dobbiamo costruire una vera e propria rete per l’inclusione sociale. Contrasto alla povertà, sostegno alla famiglia con particolare attenzione ai figli, disabilità sono gli ambiti principali di intervento dell'assegno unico”.

Il vicepresidente Olivi era accompagnato da Antonella Chiusole, dirigente dell'Agenzia del Lavoro, Gianfranco Zoppi, dirigente dell'Agenzia provinciale per l'assistenza e la previdenza integrativa e da Roberto Pallanch del Servizio Politiche sociali della Provincia. Dell'importanza di coordinare attività ed interventi ha parlato in apertura il presidente della Comunità Attilio Pedenzini.

L’assegno unico, è stato spiegato, si rivolge a tutti i cittadini e non a singole categorie, interessa anche quei nuclei che non sono in situazione di povertà ma che rischiano di entrarvi, spinge le persone ad attivarsi per uscire dalla condizione di bisogno.

“Gli obiettivi su cui la Giunta ha tarato questo strumento - ha aggiunto il vicepresidente Olivi - sono universalità, perché l'assegno unico interessa tutti coloro che sono in situazioni di bisogno, equità, per dare di più a chi ha più bisogno, efficacia, perché la misura incoraggia le persone a migliorare la loro posizione e ad uscire dalla condizione di bisogno, e anche semplificazione perché con un’unica domanda si danno più risposte e perché attraverso la profilazione degli utenti si orientano meglio gli interventi”.
L’appuntamento è stato organizzato, come gli altri previsti sul territorio provinciale (i prossimi sono a Riva del Garda il 4 dicembre, a Cavalese l’11 dicembre e a Cles l’11 gennaio) per discutere con la comunità e con gli amministratori locali sugli effetti di questo nuovo strumento. L’appuntamento di Borgo seguiva quello di Trento, con la sociologa Chiara Saraceno, e quello di Rovereto.
“Oltre ad individuare gli strumenti - ha detto Olivi - è fondamentale destinare le risorse e per questo abbiamo previsto per questa misura oltre 75 milioni di euro”.
Molto partecipato il dibattito, che è stato animato da numerose domande che hanno compreso temi generali e quesiti specifici su casi concreti.
“Siamo - ha concluso il vicepresidente Olivi - un avamposto in Italia e per rendere lo strumento ancora più efficace abbiamo bisogno di un monitoraggio che coinvolga anche gli attori sul territorio”.
Sono già 28 mila le domande raccolte; patronati e uffici periferici della Provincia sono pronti per accogliere gli utenti e fornire chiarimenti.

(lr)


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