
Dina Lanzi ha sottolineato come in Italia il 70% dell’energia che consumiamo sia basata su combustibili fossili mentre solamente il 30% sia rappresentato da energia elettrica.
La competitività e la sostenibilità delineano un delicato equilibrio tra aspetti più prettamente economici e geopolitici, così come la complessa relazione tra tecnologia e ambiente.
Emanuele Martinolli ci ricorda che, attualmente, a livello mondiale il nucleare rappresenta solo il 10% delle fonti di produzione di energia elettrica.
“L’Europa vede l’idrogeno come una risorsa strategica per perseguire l’obiettivo di decarbonizzazione. Anche l’idrogeno, quindi, rappresenterà un asset fondamentale del sistema energetico del futuro”, ha evidenziato Luigi Crema.
Durante l'incontro sono emersi i ruoli strategici del nucleare e dell’idrogeno, nonché delle tecnologie sottostanti, nella definizione di un nuovo equilibrio per il mercato energetico del futuro.
All’evento, moderato da Silvia Di Rosa, presidente Fondazione Luigi Negrelli, Assemblea dei Presidenti degli Ordini degli Ingegneri d’Italia, sono intervenuti: Massimo Beccarello, Università di Milano - Bicocca; Dina Lanzi, responsabile Sviluppo Tecnologico Unità Decarbonization Projects di Snam; Emanuele Martinolli, manager ed esperto Fellow in Fisica del reattore; Luigi Crema, direttore del Centro Sustainable Energy della Fondazione Bruno Kessler e presidente Hydrogen Europe Research.