Mercoledì, 15 Dicembre 2021 - 20:40 Comunicato 3640

Il Trentino deve mettere in moto un processo di crescita

Da un lato la capacità di investire, grazie anche al ricorso al debito unito alle risorse del PNRR e dei privati, in un circolo virtuoso dove l'Autonomia riuscirà a gestire tutte le sue competenze auto alimentandosi con gli investimenti messi in campo, dall'altro il forte tema del rinnovo dei contratti del pubblico impiego, per i quali l'esecutivo ha messo in campo circa 65 milioni di euro annui a regime, a decorrere dal 2022, dunque complessivamente di circa 190 milioni. Questi e altri i temi affrontati dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti nella sua replica al termine della discussione generale sul bilancio in Consiglio provinciale a Trento.
Il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti in Consiglio provinciale a Trento [ Archivio Ufficio stampa PAT]

Ricordando quello che è stato un monito ‘storico’ di Bruno Kessler, cioè il rischio che il Trentino possa ritrovarsi piccolo e solo, Fugatti ha difeso la concretezza della manovra insistendo sul fatto che ai trentini occorre rappresentare realisticamente lo stato delle cose: “Dopo il Patto di Milano e il Patto di Garanzia - ha detto - e con l’esaurirsi dei gettiti arretrati (che nel 2023 saranno pari a zero) il tema degli investimenti è cruciale, perché la nostra autonomia sarà in grado di gestire le proprie numerosissime competenze se saprà innescare un processo virtuoso, che dagli investimenti appunto parte”. Diverse le leve finanziarie ‘alternative’ ricordate al presidente: il ricorso al debito (“che anche quest’aula ha sdoganato”), il PNRR (“Che fortunatamente arriva e consente ad esempio di realizzare l’opera più grande mai vista negli ultimi decenni: la circonvallazione ferroviaria di Trento”), l’apporto dei privati (“Che dobbiamo sapere valutare e valorizzare per investimenti che abbiano un interesse pubblico”). “Non siamo rinunciatari - ha aggiunto Fugatti - ma realistici”.
Ma è sul contratto del pubblico impiego che il presidente - richiamando le trattative che parallelamente si stavano conducendo a margine dei lavori del Consiglio - si è particolarmente soffermato. “Crediamo di aver fatto tutti gli sforzi possibili - ha ribadito - per riconoscere ciò che da tempo viene chiesto, ossia il rinnovo del contratto 2019-21, e questo mettendo a disposizione 65 milioni moltiplicati per ciascuno dei tre anni dal 22 al 24. È stato previsto poi uno stanziamento per la vacanza contrattuale ed al tempo stesso ci siamo impegnati ad affrontare di nuovo il tema a luglio, in sede di assestamento di bilancio”. Ma il presidente ha anche ricordato la decisione di riconoscere il cosiddetto bonus covid - circa 10 milioni di euro - a favore dei sanitari che stanno affrontando ancora adesso lo sforzo straordinario contro la pandemia. E sempre in tema sanitario, il presidente ha annunciato che la Giunta ha impostato un percorso che punta a valorizzare l’impegno del personale infermieristico ed Oss all’interno delle Rsa. Ricordato infine l'impegno dell'esecutivo nell'affrontare la carenza di medici, e le tante iniziative messe in campo fra cui l'attivazione del corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia.

Intervista al presidente Fugatti: 

 

(us)


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