La parola ristori è bandita dal vocabolario degli imprenditori trentini. E lo si è capito stamani nel corso dell’incontro tra i rappresentanti delle giunta provinciale e Confcommercio sul tema delle misure a sostegno delle aziende e di contrasto alla crisi Covid. Le imprese chiedono interventi puntuali, soprattutto in sede locale, così da preservare l’operatività, e il riconoscimento di sostegni a fronte delle chiusure delle attività imposte, per ragioni sanitarie, in questi mesi.
I principali temi portati al tavolo della discussione tra Provincia autonoma di Trento e Confcommercio, per tramite del suo presidente Giovanni Bort, hanno riguardato i tributi locali (tassa sui rifiuti, le imposte di pubblicità e sui plateatici); l’efficienza e la digitalizzazione della pubblica amministrazione; l’Imis (di cui si chiede la conferma della cancellazione); l’attenzione alle neo aziende (che dal Governo riceveranno risorse esigue); la ripartenza dell’economia, una volta superata la fase emergenziale; e l’accesso al credito, con la speranza di una moratoria dei mutui.
Sullo sfondo, a completamento del quadro generale, l’attenzione è stato posta sulla campagna di vaccinazione (considerata variabile determinante per la ripartenza); la digitalizzazione del territorio trentino; la nuova stagione della formazione, così da accelerare l’innovazione d’impresa; e la semplificazione nell’erogazione dei servizi all’impresa.
E proprio partendo dal quadro generale, la giunta provinciale ha confermato le linee strategiche adottate che hanno permesso fino ad oggi di garantire un piano vaccinale efficace (il Trentino è al secondo posto in Italia, dopo l’Alto Adige), l’accelerazione della realizzazione della rete di valle in fibra ottica sul territorio trentino; e la prosecuzione del processo di semplificazione e di contrasto all’eccesso di burocrazia all’interno della macchina pubblica. “Quest’ultimo aspetto, soprattutto in termini di digitalizzazione e integrazione dei dati, - ha osservato l’assessore provinciale Achille Spinelli - era del tutto sconosciuto prima dell’insediamento dell’attuale esecutivo”.
Sul ruolo che, in generale, la Provincia intende svolgere a sostegno delle imprese, la giunta ha offerto una risposta chiara: “L’attuale Governo ha dimostrato discontinuità e maggiore pragmatismo rispetto al passato. Sono stati introdotti nuovi criteri per la determinazione del sostegno e, per quanto faccia il Governo - ha sottolineato il presidente Fugatti - noi intendiamo giocare la nostra partita, indagando sulle difficoltà reali dell’economia trentina e mettendo in campo strumenti suppletivi, così da garantire maggiore equità alle misure di sostegno”. Il cambio di paradigma si basa sulla constatazione che, mentre le misure governative tengono conto di una situazione generale del Paese, le misure provinciali andranno ad ampliare i sostegni laddove specifiche sono le situazioni di sofferenza delle imprese trentine.
Unità di vedute sono state registrate tra Provincia e Confcommercio sui tributi locali, anche in accordo con i Comuni, così come sull’apertura ad una pubblica amministrazione pronta a rispondere alle esigenze delle imprese. “Non torneremo indietro - hanno chiarito gli assessori Failoni e Spinelli - perché riteniamo doveroso garantire la piena operatività degli uffici, con personale in presenza, e gestendo al meglio lo smart working”.
Per quanto riguarda la semplificazione e la digitalizzazione, la giunta provinciale ha esibito i dati recenti: “In pochi mesi abbiamo gestito oltre 75 mila domande di contributo. Tutto questo non sarebbe stato possibile con i metodi tradizionali. Le imprese hanno ricevuto, nell’ambito di Riparti Trentino, i finanziamenti dopo soli due giorni e questo lo dobbiamo al lavoro di contrasto alla burocrazia e di semplificazione portato avanti in questi ultimi due anni”.
L’esecutivo provinciale ha garantito misure ad hoc per le neo imprese, in gran parte escluse dalle misure del Governo: “Noi dobbiamo premiare gli imprenditori ‘temerari’ cercando di riconoscere almeno le spese sostenute”, ha risposto Spinelli.
Senza ricerca non c’è innovazione, e senza innovazione non ci possono essere né progresso né competitività per le imprese. Da qui l’impegno a realizzare le reti in fibra ottica in tutte le valli del Trentino entro il 2022: “Dove non arriveremo con le rete fissa, arriveremo con una copertura radio capace di garantire connettività rapida e stabile”, ha promesso Spinelli.
Quanto al credito, la giunta ha annunciato l’incremento dei fondi di garanzia e la volontà di trovare misure in grado di allungare i tempi e la durata dei mutui.
L’incontro è stato anche l’occasione per annunciare ulteriori novità, sulle quali la Giunta provinciale sta concentrando i propri sforzi, tra cui ad esempio l'introduzione di un bonus acquisti per il commercio e la ristorazione.
I punti trattati nel corso del vertice di stamani saranno oggetto del disegno di legge a cui la giunta provinciale sta lavorando proprio in queste ore. “La crisi - ha sottolineato il presidente Fugatti - richiede risposte in tempi stretti. Il Governo ha fatto la sua parte e non spetta a noi dare giudizi. Ora, però, tocca alla Provincia chiudere il cerchio con le migliori misure integrative possibili. Non ci fermeremo sugli investimenti, ad incominciare dallo specifico fondo per il turismo. In questi due anni abbiamo messo a bilancio opere pubbliche per circa 600 milioni di euro”. Già nei prossimi giorni saranno nominati i commissari delle nuove cinque opere strategiche che riguardano il raddoppio della Valsugana tra Castelnuovo e Grigno, variante di Pinzolo, Ciclovia del Garda, messa in sicurezza della SS12 a Ravina di Trento, sottopasso di collegamento tra statale del Brennero e la zona produttiva di Spini di Gardolo.
“L’obiettivo - hanno concluso il presidente Fugatti e gli assessori Failoni e Spinelli - è il sostegno alle vostre aziende perché sono patrimonio del Trentino. Dalla vostra capacità di produrre valore e ricchezza dipende anche la nostra Autonomia”.