La sentenza in oggetto ha rafforzato e confermato alcuni importanti principi che valorizzano il significato e la portata dell’accordo del 15 ottobre 2014, sottoscritto dallo Stato, dalla Regione Trentino Alto Adige/Sudtirol e dalle Province di Trento e Bolzano (il cosiddetto Patto di Garanzia).
Essa, infatti, nel ribadire il principio secondo cui - in termini generali - anche le autonomie speciali, sebbene previa intesa (metodo pattizio), sono tenute a fornire il contributo finanziario in questione, ha riconosciuto in maniera chiara ed inequivocabile che - per le sole Province di Trento e Bolzano e per la Regione Trentino Alto Adige/Sudtirol - questo contributo non è dovuto, in quanto non possono esserci modifiche peggiorative in termini di contributo complessivo rispetto agli importi previsti dal Patto di Garanzia.
Questo significa in sostanza che gli unici contributi che la Regione e le due Province sono tenute a dare allo Stato sono quelli previsti dall’accordo 15 ottobre 2014. Nessun altro contributo può essere richiesto alle nostre autonomie speciali.
In altri termini questa sentenza diventa un pilastro per la nostra autonomia finanziaria, poiché riconosce la straordinarietà del Patto di Garanzia firmato con lo Stato, grazie al quale possiamo scongiurare, a differenza delle altre autonomie speciali, l’imposizione di ulteriori contributi alla finanza pubblica nazionale.
"L’aver ancorato il nostro contributo annuale ad un criterio preciso, parametrandolo al costo del debito pubblico" - commenta il presidente Ugo Rossi - "è stata una scelta politica lungimirante che permette al nostro sistema di autogoverno di poter contare su risorse certe e stabili anche per i prossimi anni. Si tratta - continua Rossi - dell'ennesima dimostrazione del positivo e storico lavoro fatto in questa legislatura assieme a Bolzano".