
E' ormai assodato che la biodiversità è fondamentale: non solo rafforza la produttività di un qualsiasi ecosistema, ma la sua perdita aumenta la vulnerabilità della natura e impoverisce gli habitat, diminuisce il livello di salute della società e contribuisce all’insicurezza alimentare, perché la biodiversità vegetale, sia nelle piante coltivate sia selvatiche, costituisce il fondamento dell’agricoltura. L'Italia, da questo punto di vista, è fortunatamente ricchissima: in base a un dossier della Coldiretti sul "Made in Italy salvato dall'estinzione", si tratta dell’unico Paese al mondo che può contare su 4.886 prodotti alimentari tradizionali censiti dalle regioni ottenuti secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, 272 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg. Un risultato reso possibile dalla grande varietà del patrimonio vegetale e animale con la presenza sul territorio nazionale di 7.000 specie di flora, 58.000 specie di animali e 504 varietà iscritte al registro viti e di 533 varietà di olive. Grazie alla straordinaria biodiversità degli allevamenti italiani sono state salvate da estinzione ben 130 razze allevate tra le quali ben 38 razze di pecore, 24 di bovini, 22 di capre, 19 di equini, 10 di maiali, 10 di avicoli e 7 di asini.
Il Trentino può contare su una vasta superficie di aree protette, che copre circa un terzo del totale, scrigni di ricchezza dal punto di vista delle specie animali e vegetali, con un'avifauna e una flora selvatica che non hanno eguali nelle Alpi. Vi è poi una biodiversità agricola e alimentare spesso poco conosciuta, fatta di semi e piante antiche che si stanno riscoprendo e valorizzando come il Broccolo di Torbole o il prezzemolo di Cronil, di specie vegetali in pericolo di estinzione come il mais nostrano di Storo, di razze sempre meno allevate come la Grigio alpina, la Bionda dell'Adamello, la Pezzata Mochena, con le operazioni 10.1.3 e 10.1.4 del PSR stanno trovando tutela e salvaguardia.
Il progetto Bioagrimont si inserisce proprio in questo solco. L'edizione 2021 è ambientata in Val di Fiemme e Fassa e ha come focus la biodiversità agricola nei prati e pascoli di montagna. Nel convegno che si terrà il 20 maggio a Cavalese, con l'aiuto di tecnici ed esperti si andranno ad approfondire gli aspetti legati alle razze zootecniche in via d'estinzione come la vacca Grigio alpina e la pecora Fiemmese-Tingola, la ricchezza botanica dei prati, le specie alimurgiche, le api, la loro valorizzazione e la loro conservazione.
Bioagrimont si concluderà a inizio 2022 e si articolerà in incontri tecnici e scambi di esperienza rivolti agli allevatori, corsi di aggiornamento per docenti e progetti per le scuole, indagini fitosociologiche ed escursioni guidate.