Lunedì, 06 Maggio 2013 - 02:00 Comunicato 1198

Concluso a Trento il convegno dedicato alle strategie di crescita attraverso l'apertura ai mercati internazionali
IL TRENTINO PUÒ VINCERE LA SFIDA DI ATTRARRE GLI INVESTITORI ESTERI

"Il Trentino può diventare un polo di attrazione di investimenti esteri se saprà arricchire il territorio con l'apporto di competenze manageriali, tecnologie e nuovi servizi, oltre ad investire sulle nuove generazioni e a creare opportunità per le piccole e medie imprese locali, aiutandole ad inserirsi nei mercati internazionali" . A sostenerlo è il professore Sergio Mariotti, ordinario del Politecnico di Milano che è intervenuto al convegno "Strategie per crescere: la competizione in Europa per attrarre investimenti esteri e le priorità per una politica di attrazione internazionale in Trentino", organizzato dalla Provincia autonoma di Trento e da Trentino Sviluppo. Un panel di relatori di livello internazionale ha analizzato, nelle suggestive sale del Castello del Buonconsiglio, le opportunità e le condizioni di crescita del mercato europeo, oltre alle azioni virtuose di contrasto alla crisi internazionale. La chiusura è andata al presidente della Provincia autonoma di Trento, Alberto Pacher: "La discussione di oggi conferma che non esiste un protocollo per diventare con successo un territorio attrattore di investimenti. Esistono aspetti peculiari del territorio e una serie di circostanze di elementi, ad incominciare dalla alta formazione e dalle buone idee, dalle infrastrutture, condizioni politiche. Il Trentino è territorio piccolo ed ha l'opportunità di investire in asset peculiari in grado di differenziarlo dal resto d'Italia e dai grandi aggregatori geografici come Veneto, Lombardia e Lazio".-

In Trentino esistono le condizioni per vincere la sfida di attrarre nuovi flussi finanziari e investitori stranieri. La conferma arriva dal panel di esperti internazionali che sono intervenuti nel pomeriggio di oggi al Castello del Buonconsiglio in occasione del convegno "Strategie per crescere: la competizione in Europa per attrarre investimenti esteri e le priorità per una politica di attrazione internazionale in Trentino". Il caso di riferimento internazionale è la Catalonia, territorio autonomo della Spagna, che attraverso alcune fortunate scelte economiche rimane una delle aree economiche più avanzate e appetibili per gli investitori stranieri: "Da tempo i responsabili della politica economica locale lavorano nello stesso team dei tecnici incaricati di attratte nuovi capitali esteri. Questa fusione è stata tra le più fortunate degli ultimi decenni". Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Alberto Pacher, in chiusura di convegno, ha indicato le linee guida del sistema trentino: "Siamo un territorio con dimensioni relative e dobbiamo lavorare per migliorare le nostra forza attrattiva. Pensare di fare la corsa su altri territori, molto più forti, risulterebbe perdente. Dobbiamo migliorare i nostri asset interni, ad incominciare dalla riforma dell'Università e dell'alta formazione, il settore della ricerca che deve passare da una crescita tumultuosa a una crescita più regolare, con una maggiore interlocuzione sul territorio. Inoltre dobbiamo importare idee, in grado di sviluppare progetti inediti". A questo proposito, il presidente Pacher ha citato Tech Peaks con i suoi talenti internazionali. "In ogni caso - ha concluso Pacher - sarà vitale nei prossimi anni accorciare progressivamente le distanze tra i diversi interlocutori provinciali e migliorare l'efficacia dei servizi". Le raccomandazioni da seguire arrivano dagli esperti che hanno presentato best practices e linee guida per una politica di attrazione degli investimenti diretti esteri (Ide). Il punto di vista di un osservatorio privilegiato, qual è l'Ocse, è stato portato da Andrea Goldstein, responsabile della Divisione Investimenti: "I maggiori ostacoli per gli investitori stranieri sono l'instabilità politica e macroeconomica, il livello di corruzione, la carenza di personale qualificato, la scarsità di infrastrutture e la dimensione ridotta del mercato". Al contrario, secondo Goldstein, una corretta strategia per attrarre capitali e investitori stranieri deve puntare sulla stabilità economica e politica, creare le condizioni ambientali favorevoli agli investimenti, contenere i costi industriali e individuare con precisione le tipologie di industria di interesse primario, oltre alla capacità di pilotare i progetti economico industriali. La situazione a livello internazionale - come ha spiegato Laurent Sansoucy, direttore per l'Europa dell'agenzia internazionale Oco Global - è caratterizzata da un aumento del grado di mobilità dei capitali e delle attività economiche: "Il contesto di instabilità può far nascere opportunità e minacce, da qui la necessità di capire e, se possibile, di anticipare i movimenti aziendali al fine di influire sul loro orientamento geografico". Secondo il direttore di Oco Gobal, i territori non hanno gli stessi asset e quindi non possono offrire le stesse opportunità. Ogni territorio deve definire il suo "posizionamento" originale, determinato dalla situazione oggettiva, dal progetto collettivo e dal "gioco" di andata e ritorno tra locale e globale: "Tutto questo si traduce in una politica di attrazione che deve essere mirata su precisi segmenti, target. In questo contesto il Trentino ha delle opportunità concrete per sistematizzare la cattura degli investimenti captive". (pff)

Immagini a cura di Videonews Communication -